Togliere la polvere dallo Zibaldone o dalla Ginestra per dialogare con il Leopardi più autentico, che va oltre gli stereotipi con i quali spesso viene rappresentato. Un autore capace di far riflettere ed emozionare ancora oggi, come racconta Benedetta Tani, 19 anni, studentessa di V del liceo Classico Torricelli di Faenza. Benedetta è arrivata prima alla prova regionale del concorso bandito dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, e il 1° giugno scorso ha potuto così accedere alla prova nazionale che ha visto confrontarsi uno studente per ogni regione. I risultati del concorso nazionale saranno resi noti solo dal 29 giugno, ma il vero successo di questa iniziativa è avvicinare ancora di più gli scritti di Leopardi ai giovani, uscendo dalla logica prettamente scolastica.

“Nei suoi testi si affrontano i temi della solitudine, della speranza, del sentirsi outsider nella società”

«Studiare Leopardi mi è sempre piaciuto molto durante le lezioni in classe – commenta Benedetta -, ed è stato bello poterlo approfondire per partecipare a questo concorso. La poesia e la prosa di Leopardi possono parlare a chiunque, anche ai giovani di oggi. È un autore ancora estremamente rilevante. Nei suoi testi si affrontano i temi della solitudine, della speranza, del sentirsi degli outsider all’interno della società, temi che riguardano ognuno di noi».

Oltre all’aiuto della professoressa di Lettere, Francesca Monti, Benedetta ha approfondito gli scritti di Leopardi sia autonomamente sia attraverso lezioni proposte dal Centro Studi Leopardiani. «Tra le poesie, mi ha colpito in particolare A se stesso, che ha dalle parole davvero strazianti. Emerge però anche una persona che, di fronte a questo scenario terribile, testimonia una grande resistenza. Nonostante le difficoltà di una vita complessa e di un mondo che non l’ha compreso, Leopardi è sempre andato avanti interrogandosi su ciò che lo circondava e rimanendo lucido di fronte alla realtà».

Benedetta ha vinto il concorso regionale, il 29 giugno si sapranno i risultati della prova nazionale

Si arriva poi alla prova regionale, il 4 aprile, dove gli studenti sono stati chiamati in quattro ore a produrre un’analisi del testo e un commento su un testo leopardiano. «Alla prova regionale è stato analizzato il rapporto fra antichi e moderni e tra Classicismo e Romanticismo – spiega -. È stata una traccia molto stimolante, anche se non mi aspettavo di risultare vincitrice. È stata più dura la prova nazionale, con le stesse modalità, che ha affrontato il rapporto uomo-natura a partire dallo Zibaldone».

I 5 anni di esperienza di liceo Classico

Al di là del risultato finale, per Benedetta si concluderanno a breve i cinque anni di liceo. «Nonostante sia spesso associato a qualcosa di vecchio e polveroso, questi cinque anni di Classico mi hanno arricchito e permesso di conoscere il passato e confrontarmi con il presente. Tutti i docenti sono stati attenti a portarci nella contemporaneità e ai grandi temi del mondo di oggi. Mi ha fornito una formazione non solo nozionistica, ma anche umana». Il 22 giugno partiranno le prove dell’esame di Stato, finalmente in modalità tradizionale, dopo le quali Benedetta pensa di iscriversi a Lingue e letterature straniere, «che come facoltà riesce ad abbinare il mio amore per la traduzione e per la letteratura».

Samuele Marchi