Nell’ottobre scorso a Taranto si è svolta la Settimana Sociale dei Cattolici. Nel viaggio di ritorno dalla Puglia il vescovo Mario Toso chiese di pensare a come poter proseguire il lavoro della Settimana in diocesi. Ci venne l’idea di coinvolgere un gruppo di persone che potessero insieme a noi lavorare nella direzione proposta dagli organizzatori della Settimana. Io e Flavio Venturi (responsabile del settore di Pastorale Sociale della nostra diocesi) non avremmo voluto semplicemente esporre dei contenuti. Così abbiamo invitato giovani e adulti da diverse realtà, e con loro abbiamo individuato alcune domande su cui le persone del nostro territorio stanno riflettendo.
Lo spopolamento montano
Il primo tema emerso riguarda lo spopolamento delle zone collinari e montuose della nostra diocesi. Un problema demografico e ambientale, forse un problema culturale e strutturale della nostra economia locale e della nostra formazione. Alcuni dei ragazzi coinvolti nell’équipe che si è formata abitano in queste zone e lì progettano la vita, da lì partono ogni mattina per andare a lavoro, lì vivono i loro genitori e i nonni. Come si può pensare al futuro di un territorio quando a Tredozio e Brisighella i battesimi in un anno si assestano su cifre rappresentabili con le dita di una mano? Non abbiamo risposte preconfezionate e nemmeno progetti precostituiti da proporre. Il nostro atteggiamento è stato quello di metterci a conoscere chi prima di noi si è posto la domanda, chi se la pone ogni mattina quando va a lavorare nella propria azienda, nell’amministrazione, chi opera in associazioni e nelle parrocchie. Abbiamo costruito il primo incontro (che si terrà a Modigliana mercoledì 4 maggio e che vedrà le conclusioni affidate al vescovo Mario) con l’idea di far dialogare diverse realtà (Agesci, progetto Oltreterra, Amministrazioni comunali, Gal l’altra Romagna) e metterle in relazione con la gente che abita e aspira a un futuro di vita attorno a sé, di vita che nasce, di generazioni che possono venire.
Economia circolare
Ci stiamo interessando di altre due zone: la campagna e i paesi ad Est di Faenza, la campagna e i paesi a Nord-Ovest di Faenza. Nella prima abbiamo rilevato l’importanza di affrontare le domande sulla gestione delle materie prime, anche quando ai nostri occhi appaiono ormai un semplice rifiuto (sta iniziando il sistema di raccolta porta a porta). Ci aiutano alcuni imprenditori che hanno strutturato la loro azienda mediante il paradigma dell’economia circolare.
Le domande che guidano questo secondo incontro riguardano il sistema del mercato locale: come il pensiero economico delle aziende e delle amministrazioni del nostro territorio intende guardare all’uso di materie prime e ai “rifiuti”? Come si struttura il nostro pensiero di consumatori? Sarà un esercizio di disvelamento su alcuni postulati antropologici ed economici che fatichiamo a conoscere se non ci facciamo aiutare da chi vi ha già impiegato il pensiero e ha messo alla prova vie alternative.
Comunità energetiche
Il terzo incontro riguarderà il tema delle comunità energetiche rinnovabili (Cer). Il dramma umanitario della guerra porta alla luce tra le conseguenze anche la questione delle risorse energetiche. A Taranto il vescovo Santoro diede un chiaro mandato alle parrocchie d’Italia di avviare progetti di Cer. Noi ci stiamo formando sul tema, su Il Piccolo sono già apparsi alcuni approfondimenti, e vogliamo farci promotori di questa opportunità che ha buoni risvolti sociali, ambientali ed economici. Siamo così incamminati insieme agli adulti e ai giovani coinvolti nel percorso sinodale, nella comprensione della valenza fortemente sociale della nostra fede in Cristo. Egli è colui che ci chiama all’esodo da noi stessi, verso la terra promessa che è l’altro. Gesù è colui che lavora al nostro fianco per rendere i nostri paesi e le nostre parrocchie luoghi in cui si può godere del dono della vita, nel rispetto e valorizzazione del creato, trasfigurati secondo il disegno di Dio.
Luca Ghirotti