Due nuove stanze per accogliere bambini da tutto il mondo, bisognosi di cure che non possono ricevere nei Paesi d’origine. Le due camere da letto sono state inaugurate sabato 19 marzo alla sede di Cosmohelp Faenza in via Vittorio Veneto e per l’occasione hanno ricevuto la benedizione del vescovo Mario Toso. A breve ospiteranno due bimbi dal Marocco – uno affetto da grave cardiopatia e uno da leucemia – e una bimba dall’Albania, affetta da una grave malformazione del rachide.

Nel 2021 sono stati 7 i bambini ospitati dall’associazione

L’associazione, nata nel 2004 e che conta circa una quarantina di volontari attivi, oltre alla loro ospitalità si occupa di tutto quello che riguarda le pratiche burocratiche per l’arrivo in Italia: dai biglietti di andata e ritorno o i trasporti da e verso l’aeroporto a tutto quello che possono avere bisogno gli ospiti durante la permanenza in Italia. Dalla fine dello scorso anno l’associazione ha avviato un progetto di rinnovo generale della “Casa dei bimbi” per migliorare l’accoglienza dei piccoli ospiti e delle loro mamme: il nuovo arredo delle due camere da letto con colori chiari e luminosi rappresenta un primo passo del progetto. Nei prossimi mesi si lavorerà per arredare la cucina e l’area del giardino esterno, attrezzandola con giochi per i bambini. Nel 2021, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, Cosmohelp si è occupata di sette nuovi casi provenienti da Albania, Marocco ed Eritrea e di sei rientri (minori curati negli anni passati e rientrati in Italia per controlli o ulteriori interventi).

In questi primi mesi del 2022 Cosmohelp ha ospitato una bimba di 5 anni del Marocco affetta da una grave cardiopatia congenita e un ragazzino del Kosovo, anche lui affetto da cardiopatia. Per quanto riguarda i contatti col Marocco, importante supporto arriva dalla Lega italo-marocchina. Cosmohelp guarda poi con forte preoccupazione alla terribile emergenza che si è venuta a creare con la guerra in Ucraina: oltre alla raccolta di alimenti, medicinali per il popolo ucraino ha dato la propria disponibilità ad accogliere nella propria casa, per un periodo determinato di tempo, una mamma con uno o due bimbi profughi a causa della guerra.

Video intervista al presidente Franco Laghi