L’annuncio è stato dato dal sindaco Massimo Isola nella mattinata del 24 febbraio: è morto il maestro Goffredo Gaeta. Nato a Faenza nel 1937, la sua tecnica si esprimeva con svariati materiali, come la ceramica, le fusioni in bronzo, le lavorazioni in marmo i murali e le vetrate d’arte, talvolta fondendo più tecniche in una medesima opera. Numerose sono le sue opere di arte sacra, presentate anche a papa Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI. Tra le sue ultime opere, di cui abbiamo dato evidenza sulle pagine de il Piccolo negli scorsi mesi, a Rastignano, in provincia di Bologna, una grande maiolica ispirata dal terzo segreto di Fatima.

Le esequie del maestro Gaeta saranno celebrate sabato 26 febbraio alle 11 in Cattedrale a Faenza, presiedute dal vescovo monsignor Mario Toso. “Appresa la notizia della morte del caro Goffredo – ha dichiarato monsignor Toso – unitamente al vicario, partecipo al cordoglio assicurando preghiera e cristiana vicinanza”.

Un maestro dell’arte sacra

gaeta

Da bambino ha vissuto per diversi anni nelle isole del mar Egeo, dove ha avuto i primi contatti con l’arte. Rientrato a Faenza, ha studiato tra l’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza, l’Accademia di Belle Arti di Bologna e l’Istituto d’Arte di Firenze, seguendo i corsi di decorazione e affresco; interessato a nuove tecniche e a nuove applicazioni, le ha poi messe in pratica e trasmesse per oltre vent’anni in qualità di insegnante presso la Scuola di Disegno “T. Minardi” di Faenza.

Negli anni ’70 e ’80 mette a punto una tecnica personalissima per la realizzazione di vetrate d’arte montate su vetro antisfondamento, e quindi realizzabili su grandi superfici. Inoltre si specializza prevalentemente in arte sacra.