«Ci stavamo rendendo conto che in città si stava dando ormai per scontata la presenza di rifiuti per terra, quasi non facendoci caso, ma non ci si deve mai abituare al degrado delle nostre strade e dei nostri parchi». Sono le parole di Elena Dal Pane, presidente dell’associazione “Piccola oasi Lilly e i vagabondi”, realtà che da diversi mesi porta avanti a Faenza il progetto Verde pulito. A rotazione una quindicina di volontari si danno da fare nel ripulire varie aree della città, e a fine mese completeranno il primo giro di tutta Faenza. Finora sono stati raccolti centinaia e centinaia di chili di rifiuti con una grande soddisfazione dei cittadini, ma soprattutto dei volontari. «Il progetto è nato dalla consapevolezza che gli spazi della città si stavano degradando – spiega Dal Pane -. Penso che entrare in città e vedere i lati delle strade pieni di rifiuti sia un brutto messaggio sulla qualità di vita del nostro territorio».

La presidente Elena Dal Pane: “Con Verde pulito non ci vogliamo abituare alla sporcizia nelle strade”

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Da qui la voglia di armarsi di guanti e sacchetti per invertire una tendenza all’abitudine del degrado che non vogliono dare per scontata. Le “pattuglie” non hanno orari prestabiliti e si organizzano spontaneamente a coppie tramite i canali dell’associazione a seconda della propria disponibilità, cercando di coprire le varie aree della città secondo la rotazione delle strade concordata. In certi casi, alcuni volontari intervengono a ripulire zone specifiche segnalate da altri cittadini. «Questa mattina (lunedì 21 febbraio, ndr) – racconta la presidente – abbiamo percorso nell’opera di pulizia la pista ciclabile di via Granarolo. Solo davanti all’area del McDonald abbiamo riempito dieci sacchi di pattume, e in quest’area purtroppo è la normalità. Una volta al palaCattani siamo arrivati persino a raccogliere 28 sacchi in un solo giorno». Tra le altre aree critiche, si segnala la zona del supermercato del Faenza 1, dove i volontari sono dovuti intervenire più volte. «Si tratta di zone sulle quali c’è una forte criticità nell’ambito del decoro urbano». Al momento le operazioni si svolgono nell’area urbana, in futuro l’intenzione è quella di portare Verde pulito anche nella campagna. Per sostenere i costi dell’attività e l’acquisto di materiali, è possibile fare un bonifico all’Iban IT21FO627023702CC0260187348; oppure tramite donazioni con Satispay cercando Piccola oasi.

Parco Bucci, riconfermata la gestione. Si punta su biodiversità e nuovi animali

Non è un caso che l’associazione Piccola oasi si spenda in questo tipo di attività. Da sempre la cura dell’ambiente è una delle prerogative di questa realtà nata a Lugo, e che ha da un mese rinnovato, dopo quattro anni di attività, il concordato con il Comune per la gestione del parco Bucci e del parco della Rocca per ulteriori tre anni. «Il bilancio finora è molto positivo, ma i primi anni non sono stati affatto facili – ammette Dal Pane – la situazione dei due parchi era davvero complicata. Abbiamo dovuto lavorare su più fronti, dalla tutela degli animali a quella delle acque fino alla vigilanza del rispetto delle regole da parte dei visitatori. Ringrazio i tanti volontari che si sono spesi e che continuano a spendersi per valorizzare queste due straordinarie aree verdi. Al netto delle difficoltà, il riscontro dei cittadini ci dà grande soddisfazione». Per quanto riguarda i progetti futuri, c’è un obiettivo ben chiaro che l’associazione vuole valorizzare. «Oltre a preservare quello che abbiamo costruito finora – risponde la presidente – vorremmo sempre di più incrementare la biodiversità di parco Bucci. A volte come faentini lo diamo per scontato, ma non bisogna mai dimenticare che si tratta di un parco creato dall’uomo e costituto da piante alloctone e animali non originari del territorio». L’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia si ripercuote anche sui costi di gestione del parco, ma l’associazione non si perde d’animo e ha in mente anche una serie di iniziative e una nuova cartellonistica per valorizzarlo.