Domenica 2 gennaio 2022, al cippo di via Castellina, Pieve Cesato ha commemorato Natale Fontana nella ricorrenza del 100esimo anniversario della morte. Fu il primo caduto nel faentino di una lunga stagione segnata da sopraffazioni e violenze.

Cantoniere comunale di 42 anni, sposato con due figli Fontana era segretario della sezione socialista, attivo nel sindacato, fra i fondatori della cooperativa braccianti, animatore delle attività politiche e ricreative del circolo. Proprio nel suo circolo, fra i suoi compagni aveva trascorso la serata del 30 dicembre 1921. Attorno alle 22 prese la strada di casa in compagnia di Luigi Peroni, conosciuto come “Si scud”. Erano giunti nei pressi del cimitero quando nell’oscurità furono aggrediti da tre individui che ingiunsero loro di consegnare il portafoglio.
A Fontana non diedero neppure il tempo di obbedire o reagire: gli spararono un colpo di pistola in fronte. “Era dunque il portafoglio quello che cercavano – scriveva pochi giorni dopo il Socialista – o si era voluto sopprimere Fontana mascherando l’omicidio sotto la forma della grassazione”.

La stagione della violenza fascista

La partecipazione ai funerali fu imponente. Fra la commozione di tutti parlarono la figlia tredicenne, poi Silvio Mantellini dirigente del Partito Socialista e infine Ugo Baldini a nome dell’associazione dei dipendenti degli enti pubblici. Le cronache del tempo e le autorità relegarono il delitto nell’ambito dei frequenti atti di delinquenza comune, ma i compagni di Natale Fontana, i lavoratori e gran parte dell’opinione pubblica non ebbero dubbi nel far risalire la sua uccisione al dilagante clima di intolleranza e di odio alimentato dalle violenze delle squadre fasciste.

Il ricordo del sindaco Massimo Isola

Dopo la deposizione di una corona d’alloro sul cippo che ricorda Fontana ha preso la parola il sindaco di Faenza Massimo Isola, che nel corso del suo intervento ha ricordato il clima di violenza e di odio che negli anni 1920,1921 e 1922 regnavano in Italia con le squadracce fasciste che seminavano il terrore nei territori. Concludendo il suo intervento Isola ha ricordato che anche oggi non bisogna abbassare la guardia, infatti in Parlamento e nei Consigli Comunali siedono rappresentanti di partiti che nei loro stemmi hanno ancora la fiamma tricolore di antica memoria.

Marco Sandali