Si è svolta il 22 luglio 2021, all’ospedale di Faenza, la presentazione della dott.ssa Alessandra Colozza, nuovo direttore dell’Unità Operativa Ortopedia e Traumatologia del nosocomio faentino. Con lei erano presenti Mattia Altini, direttore Sanitario di Ausl Romagna, e il direttore dell’ospedale Davide Tellarini. Nel corso della presentazione, Altini, ha evidenziato che “gli impegni assunti dalla direzione generale, per garantire riferimenti professionali di qualità all’interno degli ospedali distrettuali, come quello di Faenza, sta procedendo come pianificato. E i prossimi concorsi in programma andranno a dare copertura anche alle Unità Operative di Rianimazione, Radiologia, Geriatria e, successivamente anche a Oculistica e Chirurgia. Ci eravamo posti l’obiettivo di fare in fretta e bene e la nomina di questo giovane primario, donna (in tutta Italia sono solo due le donne a ricoprire l’incarico di primario ortopedico), con grandi competenze professionali, unite ad un importante capacità di fare squadra nel team professionale, conferma la bontà di questa scelta”. Anche Tellarini ha voluto evidenziare, la forte professionalità dimostrata anche in questi mesi, dalla dottoressa Colozza, sia in termini di volumi di attività prodotti, che in termini di progettualità sull’operatività del reparto e di coinvolgimento di tutta l’equipe”.

La formazione alla Sapienza di Roma, nel 2006 l’approdo in Romagna

Già in organico dal 2006 nell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Faenza, la dottoressa Alessandra Colozza, romana del ’73, si è laureata all’ università “ La Sapienza” di Roma nel 97 e ha conseguito nel 2002 la specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, all’’università di Bologna (Istituti Ortopedici Rizzoli). Nel 2018  ha inoltre conseguito la specializzazione in chirurgia della mano e microchirurgia. Ha iniziato la sua esperienza professionale nel 2002 all’ospedale Santa Chiara di Trento con un incarico di dirigente medico presso l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia, con competenze di chirurgia artroscopia, traumatologia complessa, in particolare degli arti superiori e  chirurgia del bacino. Nel giugno 2006 è approdata in Romagna, attraverso concorso pubblico, ricoprendo l’incarico di dirigente medico all’interno dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Faenza. In particolare le sue competenze  all’interno dell’equipe chirurgica ortopedica, si sono sviluppate sul trattamento della traumatologia complessa degli arti, chirurgia protesica degli arti superiori / spalla, gomito, polso), traumatologia pediatrica, artroscopia, chirurgia della mano.

Attività di volontariato in Tanzania ed Etiopia

La dottoressa Colozza ha all’attivo 3.882 interventi come primo operatore, di cui circa 2.500 negli ultimi dieci anni. Nell’aprile 2009 ha svolto un periodo di volontariato con un’associazione che opera in Tanzania per effettuare in loco interventi ricostruttivi agli arti superiori di pazienti pediatrici e nel 2020 come volontario in Etiopia presso Sodado Hospital. Ha all’attivo numerose pubblicazioni scientifiche e partecipazione ai congressi in qualità di relatore, in particolare sulle tecniche chirurgiche per il trattamento delle patologie/traumi degli arti superiori. Da settembre 2019 è membro del Mayo Elbow Club della Mayo Clinic Rochester negli Usa; è membro del Comitato della Società Italiana di Chirurgia della spalla e del gomito.

Colozza: “Vivo questo lavoro con grande senso di responsabilità”

Vivo a Faenza da 16 anni, ha esordito, la dott.ssa Colozza, nel corso della presentazione Questo territorio mi ha adottato, mi ha dato la possibilità di crescere, sia come persona che come professionista. Quindi questo nuovo incarico ha per me una valenza ancora più importante: lo vivo con un forte senso di responsabilità. L’ Unità operativa che dirigo si è già distinta in questi anni per la professionalità e l’abnegazione al lavoro. Ora, grazie al sostegno della Direzione Generale e della Direzione Medica di Presidio, abbiamo gli strumenti per implementare ulteriormente la nostra attività. L’ Ortopedia di Faenza ha una particolare expertise sull’arto superiore e ancor più sul gomito. Ma i professionisti che vi lavorano sono in grado di rispondere a qualsiasi richiesta della popolazione: traumatologia, con particolare attenzione per le categorie fragili (anziani e bambini), chirurgia protesica di ginocchio ed anca, anche mininvasiva, artroscopica di spalla, gomito, polso, ginocchio, chirurgia della mano, della caviglia e del piede”.

In tutto Ortopedia a Faenza dispone di 24 posti letto

L’equipe al momento è formata da sei dirigenti medici (Taroni, Frontali, Perna, Cavaciocchi, Trimarchi, Padovani), oltre al direttore. Dispone di 24 posti letto, 5 sale di elettiva a settimana, 3-4 sale di urgenze (subordinate alle necessità), dove vengono svolti  circa 1200 interventi all’anno tra elettiva e urgenza.

Tra i progetti, il pronto soccorso ortopedico

“Abbiamo intenzione di istituire nuovi servizi come il fast track – prosegue Colozza – ovvero il pronto soccorso ortopedico per migliorare l’accessibilità e la tempestività delle cure e conseguentemente decongestionare il pronto soccorso generale. Attualmente vengono effettuate circa 450 consulenze urgenti al mese, numeri equiparabili a quelli preCovid.

Per quanto riguarda le attività ambulatoriali, effettuiamo prestazioni di visite urgenti, prioritarie, prime visite, controlli di pazienti trattati chirurgicamente o di prestazioni di PS, medicazioni, consulenze ai reparti. Si tratta di circa 1.200 prestazione al mese, e dal mese di giugno 2021 abbiamo equiparato le prestazione al periodo precovid. Mi preme personalmente sottolineare come questi traguardi vengano raggiunti solo attraverso l’impegno e l’armonizzazione di molteplici figure professionali: per primi i nostri infermieri, gli operatori socio sanitari,  gli anestesisti, fisiatri, fisioterapisti, radiologi, tecnici radiologi, consulenti delle altre branche. Ci aspetta quindi una fase di costruzione e ricostruzione dopo l’emergenza sanitaria del Covid, e il nostro gruppo è fortemente motivato”.