«Salve, ieri in vicolo Vergini tra le 18.30 e le 19.30 mi è stata rubata la bicicletta, se qualcuno la individuasse in giro mi farebbe un favore». Scriveva così il 15 giugno scorso Federica, faentina, su un gruppo social. È questo solo uno dei vari post pubblicati periodicamente sui gruppi faentini e che raccontano dei furti di biciclette, episodi spiacevoli specie in un periodo in cui si è tutti invitati a un maggior utilizzo di forme di mobilità sostenibile. A volte lucchetti di ultima generazione e accortezze delle persone non bastano per difendere dal furto il proprio mezzo, in certi casi indispensabile per recarsi al lavoro. Ecco allora che rivolgersi alla Polizia e non limitarsi alla segnalazione informale sui social diventa fondamentale e può dare riscontri positivi superiori a quelli che ci si potrebbe aspettare.

Il sistema di videosorveglianza in centro storico consente di avere maggior possibilità di recuperare il mezzo

Nel 2020 sono state 29 le denunce presentate a Faenza, nel 2021 a oggi sono 16, ma dietro questi numeri c’è un sommerso di difficile valutazione. «Ci raccomandiamo sempre con le persone di non dare per persa la bicicletta una volta avvenuto un furto – spiega Vasco Talenti, comandante della Polizia municipale – in particolare oggi, grazie ai sistemi di videosorveglianza si sono fatti passi in avanti importanti». Il centro storico faentino viene in gran parte monitorato e la videosorveglianza permette, tramite tracciamenti, di ricostruire le modalità con cui è avvenuto il furto, riconoscendo l’autore. Questo, per esempio, è avvenuto nel marzo scorso quando gli agenti della Polizia hanno denunciato un giovane per un furto in via Diavoletto dove un 67enne aveva lasciato la bici nella rastrelliera. «Perché questo sistema sia efficace – dice Talenti – è importante che la persona che denuncia ci fornisca la fascia oraria precisa nella quale è avvenuto il furto. Grazie a questi sistemi, abbiamo in media una percentuale di recupero del 30% circa: si può migliorare, ma tanti episodi testimoniano che grazie al lavoro di tanti colleghi il cittadino può recuperare il proprio mezzo».

Denunciare è importante anche perché, nel caso la bicicletta venga recuperata dalle forze dell’ordine e portata al magazzino comunale degli oggetti smarriti, il proprietario può riaverla. La videosorveglianza ha in parte ridotto un problema che dai numeri costanti rimane nel faentino, in particolare per i furti che avvengono nei plessi scolastici. I furti di biciclette possono essere di vario tipo: da episodi occasionali, che riguardano vecchie biciclette, fino a vere e proprie razzie come quella avvenuta il 5 giugno scorso al negozio “Bike passion” di Imola, dove la Polizia faentina ha sventato un furto di undici biciclette dal valore complessivo di 60mila euro. Nel mezzo, tante tipologie diverse nelle quali può imbattersi il cittadino comune. Sempre in tema di mobilità sostenibile, come sta andando invece la situazione dei monopattini elettrici? «Più che i furti ci preoccupa il loro utilizzo – risponde il comandante -. Infatti possono essere facilmente trasportati all’interno di case o negozi non lasciandoli in strada, mentre si deve lavorare ancora molto sulla sicurezza stradale».

Samuele Marchi