Un viaggio nella storia e nel futuro. Dalle varietà di rose dell’antico Egitto fino alle ultime sperimentazioni dei giorni nostri che sfidano la siccità per una maggiore sostenibilità ambientale. Per la prima volta il roseto “Raffaele Bazzocchi” dell’Istituto Persolino-Strocchi di Faenza entra nel circuito Fai: gli ospiti potranno così visitare un’eccellenza vivaistica che conserva oltre 1.200 piante, ognuna con le proprie specificità, colori e profumi. Nato sul colle di Persolino nel 1997 per volontà del professore Raffaele Bazzocchi dell’Università di Bologna, il roseto oggi si sviluppa su una superficie di un ettaro, dove sono conservate, in percorsi tematici, specie antiche e moderne. «Il roseto rappresenta una grande opportunità di laboratorio didattico all’aperto per i nostri studenti – spiega la vicepreside dell’istituto Romana Selli – ma viene visitato anche da appassionati ed esperti, perché oltre a essere davvero piacevole da visitare è un grande luogo di sperimentazione e ricerca». Un’area del giardino è dedicata all’evoluzione della rosa nel tempo, fra storia e genetica, passando per epoca egizia, romana e medievale, fino a quelle collezionate dall’imperatrice Giuseppina Bonaparte. Un’altra area del giardino ospita invece un campo sperimentale con rose coprisuolo.

Circa 160 gli ibridi presenti, sviluppati secondo le tendenze del moderno giardinaggio

«Abbiamo circa 160 ibridi che vengono sviluppati secondo le tendenze del moderno giardinaggio – prosegue la docente – in un’ottica di sostenibilità ambientale: senza irrigazione, trattamenti antiparassitari e con potatura meccanica». Inoltre è presente un campo di valutazione delle rose dedicato ai concorsi internazionali: a fine maggio si svolgerà la prima edizione dell’Unibo International Rose Trial.

Un punto di riferimento per il mondo delle rose tutto da scoprire. «Visitare il roseto è un’esperienza unica non solo per il pubblico specialistico, ma anche per i visitatori comuni. Passeggiando tra le aiuole e la grande varietà di rose si può conoscere la loro storia e perdersi tra i loro profumi e colori, che cambiano non solo nel corso delle stagioni ma anche in una singola giornata».

Le visite Fai: sabato 15 maggio dalle 14 alle 17:30 e domenica 16 maggio dalle 10 alle 14

Le visite Fai si svolgono in collaborazione con Fondazione Caldesi, Istituto Professionale Persolino-Strocchi, Unibo, Protezione Civile e Arma dei Carabinieri; gruppi da 15 persone. Sabato 15 maggio orario 14-17,30 (ultima visita 16,30). Domenica 16 maggio, 10-14 (ultima visita 13).

Samuele Marchi