Il 2 ottobre scorso, a Faventia Sales, si è svolto un incontro sulla gestione idraulica del territorio: tracimazione controllata e obbligata, delocalizzazioni e ricostruzione pubblica e privata. L’iniziativa, organizzata dal capogruppo di Area Liberale Gabriele Padovani, ha messo insieme competenze tecniche e prospettive politiche con un obiettivo preciso: porre al centro soluzioni concrete.
L’intervento più significativo è quello del geologo Riccardo Galassi, consulente della commissione d’inchiesta parlamentare sul rischio idrogeologico. Galassi ha analizzato in profondità il progetto regionale presentato a giugno 2025, mettendo in evidenza le problematiche della tracimazione controllata, definendola l’extrema ratio. Non si tratta di uno strumento risolutivo: senza la realizzazione di nuovi canali o opere di sfogo adeguato, il rischio viene semplicemente spostato, con possibili effetti collaterali significativi per altre aree.
Il tema delle delocalizzazioni è stato invece affrontato da Gianluca Sardelli, geologo e alluvionato di Traversara, che ha evidenziato le complessità amministrative, sociali ed economiche legate a questo tipo di interventi. Non si tratta solo di spostamenti edifici, ma di ripensare interi insediamenti con tempi lunghi e processi spesso rallentati da norme e burocrazia. A chiudere l’incontro è stato Padovani. Il suo intervento ha voluto imprimere un cambio di passo politico. «Il nostro obiettivo non è fare polemica o dare colpe», ha detto. «La politica deve diventare un luogo di proposta». Tra queste, la manutenzione ordinaria del Lamone, troppo spesso trascurata, e di costruire una cultura della prevenzione idraulica a livello locale. Tra le idee lanciate: campagne permanenti di pulizia e sorveglianza dei corsi d’acqua, maggiore coinvolgimento di associazioni e comitati cittadini, e un monitoraggio costante delle aree a rischio.

Mattia Bandini