Sono stati pubblicati i dati ufficiali della Regione Emilia-Romagna, relativi al turismo, per il periodo gennaio-aprile 2025. Il numero complessivo di arrivi a Faenza è stabile rispetto al 2024 (-0,3%), ma le presenze totali aumentano dell’1,4%, segno di un lieve prolungamento dei soggiorni. Incoraggiante, in particolare, il dato di aprile che, anche grazie a festività e ponti, ha visto Faenza accogliere 4.522 turisti (+20,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). «Solitamente la stagione turistica più forte per Faenza va da maggio a ottobre, quindi i dati presentati sono sicuramente parziali – commenta l’assessora al Turismo del Comune Simona Sangiorgi -. Inoltre è difficile anche fare confronti su base annuale, a causa del covid e delle alluvioni che hanno colpito il nostro territorio».

Alcune considerazioni però si possono già fare, a partire dalla forte crescita del turismo estero, con un +15,4% (3.866 turisti stranieri) di arrivi nel faentino, a conferma di un territorio sempre più attrattivo nei confronti dei visitatori internazionali. «Questo – prosegue Sangiorgi – è sicuramente un dato molto positivo. Negli ultimi anni, abbiamo lavorato tanto per promuovere Faenza all’estero e ora raccogliamo quanto seminato. Il Tour de France dello scorso anno ha rappresentato una vetrina incredibile e anche la ceramica, con il Mic e Argillà, continua ad attirare molti turisti dall’estero. Vogliamo continuare su questa strada, affiancando però alla ceramica proposte aggiuntive, disegnate sulla base delle esigenze dei turisti internazionali. A questo proposito, è in via di sviluppo un eco-itinerario turistico sostenibile della Romagna Faentina, con il coinvolgimento di più di 30 realtà tra operatori del turismo e strutture ricettive».
Lo sviluppo del Palio del Niballo

Altro tema aperto ormai da tempo è la promozione del Palio del Niballo, che quest’anno ha registrato un sold-out, prima della disputa della Giostra. «Innanzitutto devo dire che al Palio ho visto tanti visitatori, ospiti di cittadini faentini, che essendo molto legati al Niballo invitano parenti e amici a vederlo. Trovo bellissimo – continua Sangiorgi – che siano i cittadini a impegnarsi, in prima persona, nella promozione turistica del territorio. Al di là di questo aspetto, per rendere il Palio del Niballo più conosciuto all’estero ci stiamo muovendo in diverse direzioni. Innanzitutto, attraverso il progetto ER-Rievochiamo porteremo il mondo del Palio a Lisbona e Parigi, con incontri e workshop sulla storia culturale e le tradizioni della rievocazione storica. Inoltre, ci siamo dotati di un nuovo strumento, redatto in lingua tedesca. La studentessa faentina Susanna Banfi ha infatti scritto una tesi in tedesco sul Niballo che, grazie al contributo dell’azienda Tagina, è diventata un volume, donato al Comune, per la promozione della Giostra sul mercato teutonico».
I nodi strategici

A fare da contraltare al dato sugli arrivi stranieri c’è il lieve calo (-4,2%) dei turisti italiani. «Stiamo lavorando molto anche per promuovere Faenza sul mercato interno. Presto – spiega Sangiorgi – ci sarà un nuovo sito web dedicato all’offerta turistica della Romagna faentina, con una sezione dedicata a ogni comune e anche la Pro Loco, con cui lavoriamo in sinergia, rinnoverà il suo portale. C’è sicuramente l’intenzione di continuare a valorizzare la zona di Oriolo dei Fichi, che è cresciuta molto grazie al prezioso lavoro dell’associazione Torre di Oriolo, capace di attrarre con i propri eventi anche tanti cicloturisti. In più – illustra Sangiorgi – vogliamo promuovere un turismo rurale, anche a valle della città di Faenza, dove ci sono tante storie da valorizzare. A Granarolo, ad esempio, stiamo lavorando al progetto del Museo Diffuso, per riscoprire l’identità locale, che ha visto questa frazione essere capitale dei carri agricoli dipinti, fino ai primi del Novecento. In quest’ottica, lo scorso 20 e 21 giugno Granarolo ha ospitato un’anteprima dell’Arena delle Balle di Paglia che è stata molto partecipata e ha permesso di promuovere anche la tradizione dei tappeti di segatura ovvero disegni, realizzati appunto con la segatura, nelle vie della frazione, per celebrare il Corpus Domini».
Tra le ipotesi un’area camper
Questo progetto si intreccia, tra l’altro, con la realizzazione di un percorso ciclo naturalistico per collegare Faenza alla costa ravennate, seguendo lo storico canale Naviglio-Zanelli, che ha ottenuto un finanziamento regionale pari a 1 milione e 333mila euro.
«Vogliamo ampliare l’offerta turistica esistente e per perseguire questo obiettivo abbiamo anche presentato un progetto, attraverso un apposito bando del ministero del Turismo, per realizzare un’area camper in città. Attualmente infatti Faenza è sprovvista di un simile spazio e questo ci porta ad essere meno attrattivi nei confronti del turismo en plein air».
A ottobre poi Faenza attende il Mei, da sempre un’altra vetrina importante per attirare turisti, soprattutto italiani. «Quest’anno il Mei compie trent’anni e sarà sicuramente una grande edizione. È già stato annunciato il primo grande nome che è quello di Antonella Ruggiero, protagonista di un concerto al Teatro Masini». In attesa dunque di sapere come proseguirà questo 2025 sotto il profilo turistico, la direzione da seguire sembra chiara: puntare sull’accoglienza diffusa e il turismo esperienziale, a stretto contatto con la natura e la cultura locale. «La grande sfida che ci attende – conclude Sangiorgi – è proprio connettere al meglio l’ampia offerta turistica del nostro territorio e riuscire a comunicarla con maggiore efficacia, sia in Italia che all’estero».
Samuele Bondi














