Sono impregnate di storia e di ricordi, ma soprattutto di progresso e novità le mura della chiesa di Albereto di Faenza. Grandi i lavori di restauro e riorganizzazione che stanno avvenendo ormai da mesi presso la chiesa e la canonica della ex parrocchia. Il 2023, che ha visto l’unificazione con l’adiacente parrocchia di Reda, ha segnato un momento di passaggio e motivazione per gli ex parrocchiani, che si sono trovati a ripensare a quale vita dare agli spazi della chiesa ormai in disuso. Questo evento ha messo in fermento tante braccia, coordinate in un grande lavoro di restauro per trasformare la chiesa e la canonica in una casa accogliente al servizio delle nuove generazioni e non solo.

Torna la festa ad Albereto

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Per ringraziare i tanti faentini che si prestano al servizio di cura del luogo e per alternare momenti di fatica a momenti di svago e convivialità, sono state tante le proposte di festa. Di rilievo la festa protagonista del secondo weekend di luglio, vissuto all’insegna della tradizionale festa della parrocchia di Albereto. Da anni non più celebrata, volerla riorganizzare è stato desiderio di tanti veterani ma anche di tanti giovani. Duplice l’obiettivo perseguito nel weekend del 12 e 13 luglio: da un lato ridare vita ai luoghi parrocchiali con momenti di festa e divertimento condiviso; dall’altro raccogliere fondi per proseguire il progetto di restauro del luogo, coinvolgendo sempre più persone nelle fasi di organizzazione e di lavoro.

Un successo a sorpresa

Se le aspettative rivolte alla partecipazione della festa di Albereto erano pressoché basse, se non quasi nulle, quello che ne è risultato è stato un vero successo. Visibile la partecipazione di molti, mossi dal desiderio di trascorrere nuovamente momenti insieme all’interno di un luogo curato e rivalorizzato. Il ritrovo di prima mattina per ascoltare insieme le note intonate dai membri del coro Ldo (Liturgia Delle Ore), accompagnatori delle prime luci dell’alba, è stato seguito da una sostanziosa colazione alla “maniera contadina”, preparata dalle signore della parrocchia. A seguire la messa con benedizione dei mezzi da lavoro, tra cui trattori d’epoca e, immancabile, il pranzo romagnolo. Il tutto è stato concluso con una pizzata serale. Ad animare l’intero weekend, svariate proposte capaci di coinvolgere tutte le fasce d’età, dai più piccoli ai più anziani: laboratorio pomeridiano di ceramica, mostra delle memorie di Albereto e mercatino dell’usato, tutti progetti curati da persone della zona. Palpabile l’entusiasmo di quanto vissuto sui volti dei partecipanti e trapelante nelle parole di quanti si sono messi in moto per organizzare il weekend. «In questi giorni abbiamo sperimentato la gioia di rivedere tante persone attivarsi prontamente e con slancio all’organizzazione della festa, superando le differenze di età o di stretta appartenenza alla comunità parrocchiale» hanno affermato, ripensando ai momenti che hanno preceduto la festa «In tutti coloro che hanno partecipato è stato evidente il desiderio di ritrovarsi – hanno aggiunto gli organizzatori -, in maniera semplice per fare festa. Sono stati momenti di allegria, vissuti con l’interesse di stare insieme e desiderio di novità e speranza per i tanti lavori che ancora verranno fatti in questi spazi pieni di storia». I promotori dell’evento hanno anche ricordato quanto valga la pena prendersi ancora cura di una piccola chiesa di campagna, ormai non più parrocchia. «Albereto è un angolo di mondo un po’ sperduto e forse non varrebbe la pena investirci ancora tempo ed energie, ma in realtà è proprio per questo che ci investiamo – hanno concluso -. Albereto può dare ancora tanto e può ricoprire un ruolo unico e originale a servizio di tutta l’unità pastorale». Il lavoro continua grazie agli adulti, legati all’affettuoso ricordo del passato e dell’ultimo parroco, don Giacomo, motivati così da senso di comunità, e grazie ai giovani, svincolati dalla nostalgia di tempi che non ci sono più, ma entusiasti di costruire qualcosa di nuovo.

Lisa Berardi