Lunedì 2 giugno 2025, in occasione della Festa della Repubblica, la frazione di Lutirano, nel comune di Marradi, ha ospitato l’annuale cerimonia in memoria dei caduti Sikh della battaglia di Monte Cavallara. Un’iniziativa che, giunta all’81° anniversario, si conferma momento centrale di riflessione storica e dialogo interculturale e interreligioso.

Memoria e fraternità nel ricordo dei soldati Sikh

La commemorazione si è svolta alle 11 presso il Monumento ai Caduti Sikh di Monte Cavallara, dove la comunità Sikh in Italia ha ricordato il sacrificio del reggimento Punjab dell’8ª Divisione Indiana. Durante l’autunno del 1944, questo corpo militare prese parte, insieme alle truppe angloamericane, alleate e ai partigiani italiani, allo sfondamento della linea Gotica.

I combattimenti, avvenuti tra il 3 e il 10 ottobre 1944, segnarono una tappa decisiva per la campagna di liberazione dell’Italia, aprendo la strada all’avanzata verso la pianura padana. La battaglia di Monte Cavallara rappresentò per i soldati Sikh uno dei momenti più tragici: 162 furono le vittime causate dall’azione di una divisione da montagna tedesca, favorita dal diradarsi improvviso della nebbia, che fino a quel momento aveva protetto l’avvicinamento delle truppe indiane.

Autorità civili, religiose e militari per una cerimonia interreligiosa

La cerimonia è stata presieduta da Antonio Bettelli, generale di Corpo d’Armata (riserva) ed ex comandante della Brigata Friuli, Andrea Badiali, vicesindaco di Marradi, e Satnam Singh, rappresentante della comunità Sikh di Novellara.

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In un clima di raccoglimento, la cerimonia ha avuto inizio con preghiere secondo i riti sikh e cattolico, grazie alla presenza del parroco di Marradi, don Mirko Santandrea, incaricato per il dialogo ecumenico e interreligioso nella diocesi di Faenza-Modigliana.

È seguita la deposizione di una corona commemorativa, accompagnata dal “Silenzio” e dagli interventi delle autorità, prima dell’esecuzione dell’inno nazionale italiano.

Una tradizione che coinvolge la comunità locale e l’associazionismo

Alla commemorazione hanno partecipato numerosi cittadini e un folto gruppo di escursionisti del CAI – Sezione di Faenza, compreso il gruppo Valtramazzo (Modigliana e Tredozio), che ha raggiunto il monumento percorrendo un sentiero dedicato alla battaglia, recentemente tracciato grazie all’impegno del dott. Alessandro Liverani, forestale e ideatore del nuovo itinerario storico.

Il cippo commemorativo, posto nel 2013 grazie alla collaborazione tra la comunità Sikh di Novellara, l’Amministrazione comunale di Marradi e l’Associazione Reduci del Gruppo di Combattimento Friuli, è divenuto negli anni simbolo della memoria condivisa tra popoli e culture.

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Un confronto sul valore della pace e della memoria

Dopo la cerimonia, alle 12, il parco parrocchiale di Lutirano ha ospitato un momento di riflessione pubblica con interventi istituzionali, testimonianze storiche e voci della comunità Sikh.

Tra i relatori:
Giovanni Fabbri, Associazione Volontari Valle Acerreta;
Andrea Badiali, vicesindaco di Marradi;
Satnam Singh, Comunità Sikh di Novellara;
Irene Alpi, presidente del Comitato Onorcaduti di Crespino del Lamone e Fantino;
Guido Ciani, classe 1940, ex caporal maggiore degli alpini paracadutisti Orobica e curatore spontaneo del sito commemorativo.

Particolarmente significativa anche la presenza dei familiari di Romano Rossi, lo storico locale che più si è speso per la valorizzazione della memoria della battaglia della Cavallara e delle vicende del Gruppo di Combattimento Friuli.

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Una giornata di fraternità e multiculturalismo

Al termine degli interventi, la comunità Sikh ha offerto a tutti i presenti un pranzo tradizionale indiano, condiviso nel giardino della parrocchia di Lutirano, in un’atmosfera di ospitalità e dialogo.

Il generale Antonio Bettelli ha voluto sottolineare:
«Grazie all’ospitalità del parroco di Marradi e del bravo diacono Gianluca, curatore di un interessante notiziario della comunità parrocchiale dedicato alla commemorazione della battaglia della Cavallara, è stato possibile celebrare la Festa del 2 giugno in un clima di benevolenza, vicinanza e amicizia».

Anche il diacono Gianluca Massari ha tracciato un bilancio positivo:
«Il bilancio della giornata commemorativa è sicuramente positivo; conferma l’interesse dei soggetti coinvolti in questa manifestazione. È da rilevare pure il crescente coinvolgimento del CAI e la partecipazione della scuola secondaria di Marradi attraverso riflessioni scritte. Tutto questo aggiunge valore culturale all’importanza istituzionale, interculturale e interreligiosa dell’evento. L’appuntamento è per il prossimo anno!».

Una Repubblica fondata sul sacrificio e sul dialogo

Il ricordo del sacrificio dei soldati Sikh e dei combattenti per la liberazione dell’Italia è stato più volte richiamato come fondamento della Repubblica Italiana, nata dal referendum del 2 giugno 1946.

Come emerso negli interventi, la libertà conquistata con il sangue di tanti – italiani e stranieri – è tanto più autentica quando fondata anche sulla dignità e sulla partecipazione di tutti. La celebrazione del 2 giugno a Lutirano, nel nome del dialogo tra comunità, è testimonianza concreta dei valori di inclusione, tolleranza e fratellanza sanciti dalla Costituzione.