Il Collegio docenti dell’istituto faentino ha scelto di esprimersi pubblicamente sul conflitto in corso in Palestina, sottolineando il dovere morale della scuola di educare alla pace e alla giustizia.
Sessantamila vite spezzate: il Collegio docenti prende posizione
Sessantamila persone tra cui 18mila bambini. Non sono numeri astratti, ma vite umane, pari per dimensione alla popolazione di Faenza, distrutte in oltre 20 mesi di guerra in Palestina, in particolare nella Striscia di Gaza.
È con queste parole che il Collegio dei docenti del Liceo Torricelli-Ballardini ha scelto, il 4 giugno, di esprimere pubblicamente la propria posizione, approvando all’unanimità una delibera contro le violenze in atto.
Il documento sottolinea la distruzione sistematica di case, scuole, università, biblioteche, ospedali e campi profughi, che starebbe colpendo in modo indiscriminato la popolazione civile, annientando non solo vite umane ma anche cultura, dignità e speranza di ricostruzione.
Una presa di posizione nel segno della Costituzione e della scuola pubblica
«In quanto scuola pubblica, fondata sulla Costituzione italiana, impegnata a educare studenti e studentesse ai valori del rispetto, della giustizia e della pace, contro ogni forma di violenza, discriminazione, segregazione e razzismo, sentiamo che non possiamo restare in silenzio», si legge nella dichiarazione dei docenti.
L’appello si rivolge anche direttamente alle istituzioni nazionali: il Collegio chiede infatti al governo italiano di non rinnovare il memorandum d’intesa in materia di cooperazione militare e di difesa tra Italia e Israele, la cui proroga automatica è prevista per l’8 giugno, e di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina, come già avvenuto in 145 dei 193 paesi membri dell’ONU.
L’invito ad altre scuole e al mondo dell’educazione
Il Collegio docenti del liceo faentino conclude la propria dichiarazione con un invito agli insegnanti di altri istituti a prendere posizione a loro volta, sottolineando la responsabilità educativa e civile che ogni scuola porta con sé.
«Non possiamo dare alla comunità scolastica un esempio di silente rassegnazione, di cui la storia ci chiederà conto. Come adulti, educatori, esseri umani, abbiamo il dovere morale di non restare indifferenti di fronte alla brutalità che si sta consumando sotto gli occhi del mondo», affermano con convinzione i docenti del Liceo Torricelli-Ballardini di Faenza.














