Un intervento salvavita grazie alla prontezza del giovane militare, libero dal servizio, avvenuto nel pomeriggio di ieri, 14 maggio in un noto centro commerciale di Sant’Agata.

Un gesto eroico in un centro commerciale a Sant’Agata sul Santerno

È accaduto nel pomeriggio di martedì 14 maggio all’interno di un noto centro commerciale di Sant’Agata sul Santerno. Il Carabiniere, appartenente alla locale Stazione, si trovava fuori servizio e stava facendo alcuni acquisti, quando ha notato una giovane donna in forte stato di agitazione.

Avvicinandosi per offrire aiuto, il militare ha appreso con difficoltà, a causa del panico e della barriera linguistica, che il figlio della donna – un bambino di poco più di due anni – stava soffocando dopo aver ingerito una caramella. La madre era completamente paralizzata dal panico.

La manovra di Heimlich ha salvato il bambino

Il Carabiniere ha immediatamente riconosciuto la gravità della situazione: il piccolo mostrava gravi difficoltà respiratorie, lo sguardo fisso nel vuoto e segni di incoscienza. Senza esitazione, ha afferrato il bambino e ha praticato le manovre di emergenza per la disostruzione delle vie aeree, utilizzando la manovra di Heimlich pediatrica, appresa durante il periodo di formazione presso la Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso.

Dopo alcuni istanti, il bambino ha ripreso a respirare normalmente e si è rivolto istintivamente alla madre, che ha potuto riabbracciarlo visibilmente sollevata e commossa.

Intervento del 118 e assenza di complicanze

Nel frattempo, sul posto sono giunti i sanitari del 118, che hanno eseguito un controllo completo sul piccolo, riscontrando l’assenza di complicanze. Non è stato necessario alcun trasporto in ospedale né ulteriori accertamenti.

Il grazie di una madre e il valore della formazione

La giovane mamma ha ringraziato ripetutamente il Carabiniere per il suo tempestivo intervento, che si è rivelato decisivo per salvare la vita al figlio. Un gesto che ha colpito profondamente anche il militare stesso, che si è trovato a mettere in pratica quanto appreso durante la formazione, affrontando un’emergenza reale a pochi anni dal suo arruolamento.