Si è svolto dal 25 al 27 di aprile il primo Giubileo degli adolescenti. Giornate fortemente volute da papa Francesco, interamente dedicate ai più giovani, ragazzi e ragazze dai 12 ai 17 anni, per cui Bergoglio, capace di coinvolgere e raggiungere tutte le generazioni, ha sempre prestato attenzione, non mancando mai occasione di rivolgere loro preghiera, sguardo e parola. Se uno degli obiettivi del Giubileo è quello di vivere ancora più profondamente e consapevolmente la propria fede, un evento storico come la smorte del Papa, seppur doloroso ha aumentato quel sentimento di preghiera e unione fraterna e questo appare evidente nelle più testimonianze di giovani pellegrini. Tanti i ragazzi testimoni del clima respirato a Roma nell’appena trascorso weekend. Emozioni contrastanti, in bilico tra la gioia della fede condivisa e la commozione per la scomparsa e il funerale del Nostro papa Francesco.

“Un’esperienza di fede unica e profonda”

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I giovani della Diocesi in piazza san Pietro


«Andare al Giubileo senza il Papa – racconta Davide, 14 anni – è stato un peccato. So quanto tenesse a coinvolgere noi giovani con tante le iniziative promosse per avvicinarci di più al Signore» evidenziando una sensibilità colpita dalla forza spirituale di cui è possibile fare esperienza durante il Giubileo . «Nonostante l’assenza fisica del Papa – aggiunge Davide – , l’esperienza si è rivelata profonda dal punto di vista religioso. Abbiamo partecipato al suo funerale e, tralasciando la fatica, la sveglia presto e le tante ore di fila, sono stato onorato di aver visto con i miei occhi questa rara celebrazione. La presenza di tantissime persone ha confermato come davvero il papa sia arrivato ai cuori di tanti». Anche Maria, 16 anni sottolinea come i tre giorni di giubileo, in concomitanza all’ultimo saluto al papa, siano stati occasione per approfondire la sua fede . «È stato un Giubileo che si è vissuto nonostante l’assenza del papa – dice – di un papa che voleva tanto bene ai suoi giovani. La sua mancanza ci ha scosso tutti. Alcuni eventi previsti dal programma sono stati cancellati, per dare possibilità di partecipare al funerale che è stato molto sentito. Applausi, bandiere e cartelloni erano tesi dalle tantissime mani di giovani presenti. Questi giorni non sarebbero stati gli stessi se non fossero stati condivisi con amici compagni e catechisti, che hanno reso possibile il nostro essere qui e i tantissimi giovani provenienti da ogni parte del mondo ». Commozione, ma anche gioia della fede comunitaria emergono dalle parole di Michele 15 anni. «Partecipare al Giubileo senza il Papa è stato triste – racconta -. Molto intensa l’esperienza del funerale. Sembrava che fosse più vicino a noi di quanto non lo fosse mai stato. Ho potuto sentire la presenza di tanta gioia, calore e affetto di tutte le persone». Opinione condivisa anche da Edoardo, 23 anni, uno degli accompagnatori. «Il fatto che questo periodo abbia coinciso con la morte di papa Francesco ha aggiunto un valore emotivo in più all’esperienza – afferma – aumentando l’ interesse nei ragazzi ad avvicinarsi alle celebrazioni religiose».

Lisa Berardi