Un gesto di responsabilità sociale che unisce la mobilitazione sindacale a un sostegno concreto alle donne: la Fiom Cgil della provincia di Ravenna destina i fondi derivanti dagli scioperi a quattro realtà attive nella promozione dei diritti femminili.

Dalla vertenza sindacale alla solidarietà concreta

Nel quadro delle iniziative collegate alla vertenza nazionale per il rinnovo del contratto collettivo dei metalmeccanici, la Fiom Cgil ha dato vita nel 2025 a una serie di scioperi su scala nazionale e locale, finalizzati a migliorare le condizioni di lavoro e di tutela per la categoria.

In questo contesto, la Fiom Cgil della provincia di Ravenna ha scelto di destinare le somme trattenute agli stipendi delle proprie funzionarie e dei propri funzionari non all’organizzazione, ma a finalità di carattere sociale, in particolare al sostegno di quattro progetti a favore delle donne.

Le risorse raccolte andranno a favore dei tre centri antiviolenza attivi sul territorio provincialeSos Donna, Linea Rosa e Demetra – e a un progetto di Emergency dedicato alla formazione professionale di personale femminile nel centro chirurgico di Anabah, in Afghanistan.

Sostegno a chi opera ogni giorno per i diritti delle donne

Attraverso questo gesto, il sindacato intende ribadire il proprio impegno verso la promozione della parità di genere e la tutela dei diritti delle donne, riconoscendo il valore quotidiano dell’attività portata avanti da centri e associazioni che lavorano sul campo.

Come afferma il segretario generale della Fiom Cgil Ravenna, Andrea Mingozzi, l’obiettivo dell’iniziativa è quello di «favorire l’emancipazione femminile e contrastare le disparità di genere, ancora oggi molto diffuse nella società italiana e nel mondo del lavoro».

Mingozzi sottolinea che il divario di genere si manifesta in molteplici forme: dalla disuguaglianza salariale alla sotto-rappresentazione nei ruoli decisionali, elementi che frenano il pieno sviluppo della persona e della comunità. «Solo affrontando e riducendo queste disuguaglianze – prosegue – possiamo costruire un ambiente di lavoro e una società in cui ogni individuo, indipendentemente dal genere, possa prosperare e contribuire pienamente».

Un’emergenza che chiama all’impegno

Nel suo intervento, Mingozzi non manca di richiamare anche l’attualità, esprimendo preoccupazione per i recenti fatti di cronaca che confermano la gravità della situazione.

«I femminicidi sono un’autentica emergenza nazionale – afferma – e le dichiarazioni del ministro Nordio, che ha parlato di “sensibilità diverse nei confronti delle donne a seconda delle etnie”, dimostrano la totale inadeguatezza dell’attuale Governo nell’affrontare la questione della violenza e della disparità di genere».