«Questa è la notte in cui hai liberato i figli d’Israele, nostri padri, dalla schiavitù dell’Egitto, e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso. Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato con lo splendore della colonna di fuoco. Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo dall’oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo, li consacra all’amore del Padre e li unisce nella comunione dei santi. Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro».
Il canto dell’Exsultet che risuona all’inizio della grande Veglia pasquale ci invita a meditare il mistero di salvezza portato a compimento nella Pasqua del Signore. Quest’anno l’antico inno, nella Chiesa Cattedrale di Faenza, avrà una tonalità tutta particolare e ci sembrerà particolarmente vero. In questa celebrazione, infatti, il vescovo Mario Toso amministrerà i sacramenti dell’Iniziazione cristiana a tre catecumeni della nostra diocesi, Alex, Diana e Sasha, oltre alla cresima a un giovane adulto, Riccardo Emmanuel. È il culmine di un cammino che hanno intrapreso oltre un anno fa rispondendo alla chiamata che il Signore ha da sempre rivolto loro: la chiamata a rinascere alla vita nuova e a essere in piena comunione con Lui e con i fratelli.
Alla Chiesa intera questi fratelli e sorelle offrono una gioia immensa perché ci dimostrano la vitalità dello Spirito che incessantemente opera affinché ogni uomo possa conoscere ed essere partecipe della comunione d’amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. A fronte di questa gioia la comunità cristiana ha una grande responsabilità, perché arduo è il compito che il Signore le ha affidato: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato».
Come Settore diocesano per il Catecumenato, responsabile di aiutare i parroci e le comunità cristiane nell’accoglienza e nel cammino di fede degli adulti che desiderano diventare cristiani, abbiamo da circa un mese ricevuto l’approvazione del vescovo al nuovo Direttorio, nato allo scopo di armonizzare a livello diocesano le prassi dei cammini di Iniziazione cristiana e di ridare forza a un rito non sempre compreso.
La dimensione “cattolica”, universale della Chiesa è un tesoro di grazia che ci ricorda che l’amore del Signore è per tutti. In questa prospettiva dobbiamo rallegrarci che il Signore chiami a seguirlo uomini e donne di ogni provenienza geografica, ognuno con storie, trascorsi e desideri diversi. Questa diversità può apparire uno scoglio insormontabile all’interno delle agende e delle programmazioni delle nostre comunità, ma è senza dubbio una ricchezza, se ci lasciamo interpellare dalla Grazia del Signore che agisce in mille modi per attirare a sé. Ogni persona, se abbandoniamo facili pregiudizi, può donarci qualcosa e arricchire la nostra fede. In fin dei conti, ognuno di noi non ricorda con maggiore gratitudine proprio i momenti in cui ha sentito che era stata riservata per lui una cura peculiare?
Questi fratelli e sorelle siano per tutti noi, cristiani, stimolo ad annunciare il Vangelo nei diversi contesti in cui viviamo, perché, sotto la guida del vescovo, la nostra comunità possa vivere una nuova primavera. Il sole risplende e i germogli sono spuntati, tocca a noi fare in modo che possano crescere forti e saldi per essere capaci di generare frutti di bene nella Chiesa del Signore.
don Matteo Babini