Palpabile l’emozione, anche in chi ha seguito davanti allo schermo di un tv
Oltre 500 persone ad attenderlo sotto il balcone del policlinico
Si rivede papa Francesco, come annunciato ieri (vedi qui sotto la notizia relativa), e l’emozione è tantissima. Anche per chi ha vissuto questo momento, come è capitato di certo alle 500-600 persone assiepate all’esterno del Policlinico romano dell’università cattolica.
Il pollice in segno di “Ok”
Bergoglio è apparso affaticato, ma desidero di riprendere il contatto con la gente, con il suo popolo. Più volte ha alzato il pollice in segno di “Ok”. Poi ha voluto dire una battuta, anche per sdrammatizzare un momento di intensa commozione. Si è rivolto a una signora con un mazzo di fiori in mano e le ha detto: “Questa signora con i fiori gialli è brava”.
La benedizione
Infine ha benedetto, con non poca fatica, come avviene ogni domenica dalla finestra dello studio del palazzo apostolico. Quindi è scattato l’applauso e il Pontefice si è ritirato, apparso già abbastanza affaticato. Comunque il segnale è stato molto positivo, in particolare per i tantissimi che in queste settimane hanno pregato e trepidato per lui. Quindi il Papa ha lasciato il Gemelli.
Il testo dell’Angelus
Di seguito pubblichiamo il testo dell’Angelus, diffuso come avviene da quando è iniziato il ricovero al “Gemelli”, il 14 febbraio scorso.
Cari fratelli e sorelle, buona domenica!
La parabola che troviamo nel Vangelo di oggi ci parla della pazienza di Dio, che ci sprona a
fare della nostra vita un tempo di conversione. Gesù usa l’immagine di un fico sterile, che non ha
portato i frutti sperati e che, tuttavia, il contadino non vuole tagliare: vuole concimarlo ancora per
vedere «se porterà frutti per l’avvenire» (Lc 13,9). Questo contadino paziente è il Signore, che lavora
con premura il terreno della nostra vita e attende fiducioso il nostro ritorno a Lui.
In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore,
che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come
nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati. Questa pazienza fiduciosa, ancorata
all’amore di Dio che non viene meno, è davvero necessaria alla nostra vita, soprattutto per affrontare
le situazioni più difficili e dolorose.
Un pensiero per la Terra Santa e la ripresa della guerra
Mi ha addolorato la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con
tanti morti e feriti. Chiedo che tacciano subito le armi; e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo,
perché siano liberati tutti gli ostaggi e si arrivi a un cessate il fuoco definitivo. Nella Striscia la
situazione umanitaria è di nuovo gravissima ed esige l’impegno urgente delle parti belligeranti e della
comunità internazionale.
Le altre situazioni di crisi, tra luci e ombre
Sono lieto invece che l’Armenia e l’Azerbaigian abbiano concordato il testo definitivo
dell’Accordo di pace. Auspico che esso sia firmato quanto prima e possa così contribuire a stabilire
una pace duratura nel Caucaso meridionale.
Con tanta pazienza e perseveranza state continuando a pregare per me: vi ringrazio tanto!
Anch’io prego per voi. E insieme imploriamo che si ponga fine alle guerre e si faccia pace, specialmente nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica
Democratica del Congo.
La Vergine Maria ci custodisca e continui ad accompagnarci nel cammino verso la Pasqua.