Nella prova “abbiamo bisogno del miracolo della tenerezza”. Lo scrive Papa Francesco, nel testo dell’Angelus diffuso a mezzogiorno dalla Sala Stampa vaticana. Il pontefice partecipa spiritualmente alla preghiera in piazza San Pietro nel 24esimo giorno del suo ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale.

Pubblichiamo di seguito il testo integrale dell’Angelus di Papa Francesco

Cari fratelli e sorelle, mercoledì scorso, con il rito delle Ceneri, abbiamo iniziato la Quaresima, l’itinerario penitenziale di quaranta giorni che ci chiama alla conversione del cuore e ci conduce alla gioia della Pasqua. Impegniamoci perché sia un tempo di purificazione e di rinnovamento spirituale, un cammino di crescita nella fede, nella speranza e nella carità.

“Il volontariato è profezia e segno di speranza”

Questa mattina, in Piazza San Pietro, è stata celebrata la santa Messa per il mondo del volontariato, che stava vivendo il proprio Giubileo. Nelle nostre società troppo asservite alle logiche del mercato, dove tutto rischia di essere soggetto al criterio dell’interesse e alla ricerca del profitto, il volontariato è profezia e segno di speranza, perché testimonia il primato della gratuità, della solidarietà e del servizio ai più bisognosi. A quanti si impegnano in questo campo esprimo la mia gratitudine: grazie per l’offerta del vostro tempo e delle vostre capacità; grazie per la vicinanza e la tenerezza con cui vi prendete cura degli altri, risvegliando in loro la speranza.

Nella prova “abbiamo bisogno del miracolo della tenerezza”

Fratelli e sorelle, nel mio prolungato ricovero qui in ospedale, anch’io sperimento la premura del servizio e la tenerezza della cura, in particolare da parte dei medici e degli operatori sanitari, che ringrazio di cuore. E mentre sono qui, penso a tante persone che in diversi modi stanno vicino agli ammalati e sono per loro un segno della presenza del Signore. Abbiamo bisogno di questo, del “miracolo della tenerezza”, che accompagna chi è nella prova portando un po’ di luce nella notte del dolore.

“Grazie per la vicinanza nella preghiera”

Vorrei ringraziare tutti coloro che mi stanno mostrando la loro vicinanza nella preghiera: grazie di cuore a tutti. Prego anch’io per voi. E mi unisco spiritualmente a quanti nei prossimi giorni parteciperanno agli esercizi spirituali della Curia romana.

“Cessino le guerre”

Insieme continuiamo a invocare il dono della pace, in particolare nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele, nel Libano e nel Myanmar, in Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo. In particolare, ho appreso con preoccupazione della ripresa di violenze in alcune zone della Siria: auspico che cessino definitivamente, nel pieno rispetto di tutte le componenti etniche e religiose della società, specialmente dei civili. Vi affido tutti alla materna intercessione della Vergine Maria. Buona domenica e arrivederci.