Nel pomeriggio di oggi 15 marzo, la comunità di Marradi si è stretta attorno alla famiglia e agli amici di Giampaolo “Pape” Gurioli, il musicista spentosi a soli 65 anni il 12 marzo scorso.

Un lungo applauso ha accolto l’uscita del feretro

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L’uscita del feretro dalla chiesa del monastero dell’Annunziata di Marradi (Foto di Gianni Zampaglione)

Un lungo applauso ha salutato l’uscita del feretro di Giampaolo “Pape” Gurioli, dall’uscita della chiesa del monastero della Santissima Annunziata di Marradi. La pioggia incessante di questi giorni si è fermata poco prima dell’inizio dei funerali del musicista e non ha fermato i tanti amici accorsi per l’ultimo saluto.

Una comunità intera si è stretta intorno alla famiglia di Pape

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Il feretro è stato portato in spalla dal Teatro degli Animosi, dove era stata allestita la camera ardente, alla chiesa del monastero. Nonostante l’allerta meteo tutt’ora in corso, tutta la comunità ha voluto rendere omaggio a una figura che ha lasciato un segno profondo nel mondo della musica e nel cuore di chi lo ha conosciuto.

Moltissimi gli amici e gli artisti presenti

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Foto Gianni Zampaglione

Oltre al sindaco di Marradi, Tommaso Triberti, tanti i volti noti della musica mischiati agli amici di una vita. Tra questi il cantautore e batterista Enrico Maria Papes, Fabrizio Foschini, Manuela Cortesi (corista di Jovanotti anni ’90), la soprano Federica Balucani, Walter Mameli, produttore storico di Cesare Cremonini con cui anche Pape aveva lavorato.

L’omelia di don Marco Ferrini: “Pape, un’anima libera e generosa”

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A celebrare la funzione è stato don Marco Ferrini, presidente dell’associazione Pavone d’Oro, che nel ricordare Pape ha sottolineato il suo forte legame con Marradi e con la musica.

«Con Pape se ne va un pezzo di questa terra – ha detto don Ferrini –. Le sue radici erano solide e da qui non si sono mai distaccate. Ognuno di noi è qui oggi per manifestargli affetto e vicinanza. Conosciamo tutti la sua straordinaria vitalità, il suo eclettismo, la sua generosità nel mettersi al servizio degli altri attraverso la musica».

Il sacerdote ha poi ricordato come Pape Gurioli sia stato una figura cardine del Pavone d’Oro, il concorso musicale che negli anni ha visto nascere e crescere molti giovani talenti. «In questi giorni, che sono quelli del Pavone d’Oro, eravamo abituati a vederci sul palco. Ogni volta che ci incontravamo diceva: “Mi raccomando, per il Pavone ci sono sempre”. Era un professionista rigoroso e appassionato, ma soprattutto un uomo integro. Nel mondo dell’arte, dove non mancano insidie e derive, ha saputo mantenere la schiena dritta, mettendo sempre il talento al servizio della musica, senza mai perdere di vista il senso delle cose».

Il legame con la musica e il Pavone d’Oro

Nel corso dell’omelia, don Marco Ferrini ha ricordato anche le persone che hanno influenzato la carriera musicale di Gurioli. « Pur avendo alle spalle una famiglia laica, ha sempre mantenuto contatti strettissimi con religiosi a partire dalle suore del convento domenicano dove ci troviamo riuniti oggi. Poi l’incontro da giovanissimo con Don Albino Varotti che per primo lo ha avvicinato alla musica e con don Italo Cavagnini, con cui ha condiviso il percorso artistico e formativo. Padre Albino è stato per lui una guida preziosa, accendendo in lui la scintilla che lo ha portato a diventare il grande musicista che conosciamo».

Anche negli ultimi anni, nonostante le difficoltà di salute, Gurioli non ha mai smesso di suonare e di essere presente alle finali del Pavone d’Oro, in qualità di presidente di Giuria dove premiava con entusiasmo i giovani talenti emergenti. «Avevamo già fissato l’appuntamento per la finale del 22 marzo – ha ricordato don Ferrini –. Oggi lo affidiamo a Dio con gratitudine per tutto ciò che ci ha donato con la musica e la sua umanità. Il suo talento, il suo spirito libero e la sua passione resteranno un’eredità preziosa che continuerà a vivere nel tempo».

Il feretro è stato tumulato nel cimitero di Marradi.

Un’eredità che non si spegne

Figura eclettica e di grande talento, Pape Gurioli ha lasciato un segno profondo nella musica italiana. Ha collaborato con artisti di fama come Jovanotti, Cesare Cremonini, Giorgia e Laura Pausini, contribuendo con i suoi arrangiamenti a successi indimenticabili come 50 Special dei Lunapop. Il suo talento lo ha portato a calcare i palcoscenici internazionali, lavorando con nomi del calibro di Joe Zawinul, Billy Cobham e Steve Grossman.

Negli ultimi anni si era dedicato anche alla carriera della soprano Federica Balucani, portando in scena progetti di grande valore artistico. Nonostante i successi, è rimasto sempre fedele alle sue origini, ricordando con orgoglio il legame con Faenza, Marradi e il Pavone d’Oro.