A distanza di quasi due anni dall’alluvione che ha colpito Faenza a maggio 2023 l’idrometro che rileva il livello del fiume Lamone in località Sarna è ancora malfunzionante. A segnalarlo è il Comitato Borgo Alluvionato.
E’ sufficiente effettivamente visitare il sito ufficiale della Protezione Civile regionale, dove vengono pubblicate le allerte meteo, per rendersi conto che il sensore segnala un livello del fiume anomalo e assolutamente non corrispondente alla situazione reale.

Il malfunzionamento dell’idrometro significa dunque che il fiume Lamone, prima di transitare a Faenza, è monitorato soltanto diversi chilometri più a monte, dal sensore di Strada Casale e questo si è rivelato un problema già durante l’ultimo evento alluvionale, che ha nuovamente colpito il Quartiere Borgo a settembre 2024.
La carenza di idrometri sui corsi d’acqua del nostro territorio è un tema che è stato sollevato anche dai sindaci della Romagna Faentina. Luca Della Godenza, primo cittadino di Castel Bolognese, ad esempio, ha richiesto a più riprese l’installazione di un idrometro a Palazzuolo, per monitorare in maniera più puntuale il fiume Senio e l’estensione della rete di monitoraggio, con l’introduzione di sensori sul torrente Sintria, affluente del Senio che a settembre 2024 ha devastato Zattaglia.
Una rete di monitoraggio più estesa ed efficace consente infatti di osservare in maniera più puntuale i fiumi e, in caso di piena importante, di emanare tempestivamente provvedimenti per salvaguardare persone e beni.
Proprio per permettere a tutta la cittadinanza di visualizzare il livello dei corsi d’acqua, il Comitato Borgo Alluvionato, ormai diciotto mesi fa, ha proposto di posizionare delle aste fisse di misurazione colorate (utilizzando giallo, arancione e rosso ovvero i colori già utilizzati per emettere le allerte meteo) in prossimità dei ponti.
“Si tratta di un’idea – dichiarano dal Comitato – che permette a tutti i cittadini di rendersi conto immediatamente del livello di una piena. Inoltre è semplice da realizzare e anche poco onerosa: ad esempio, a Faenza, basterebbe colorare un pilone del Ponte delle Grazie.
Il Comitato poi chiede di mantenere alta l’attenzione anche sulla manutenzione ordinaria, per cui la Regione Emilia-Romagna ha recentemente raddoppiato i fondi a disposizione.
Dopo l’ultima piena del fiume Lamone, del 28 gennaio scorso, infatti ci sono alte cataste di legna ancora presenti alla base del ponte di via Mulino del Rosso, che collega Sarna e San Ruffillo e presso la chiusa di Errano, tra Brisighella e Faenza.
Samuele Bondi

