A 21 anni, Anna Bosi sta vivendo un’esperienza che, nel suo piccolo, le sta cambiando la vita. Studentessa all’ultimo anno della triennale in Filosofia, ha scelto di dedicare un anno al servizio civile presso la Caritas diocesana di Faenza, lavorando all’Ufficio Educazione alla mondialità. La sua missione? Portare nelle scuole del territorio laboratori formativi su temi cruciali come ambiente, carità, sostenibilità, giustizia sociale e uso consapevole dei social. Un percorso partito nel maggio scorso fatto di sfide, soddisfazioni e profonda crescita personale. «Ho scelto il servizio civile per diversi motivi – racconta Anna -. Cercavo un’attività che fosse compatibile con lo studio e che mi permettesse di fare qualcosa che sento vicino. L’educazione è un ambito che mi ha sempre ispirato e questo progetto unisce la mia passione per i temi sociali e ambientali con il desiderio di dialogare e confrontarmi con le persone».

I laboratori formativi nelle scuole faentine

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Tra le esperienze più significative di questi mesi, Anna ricorda con entusiasmo il primo laboratorio gestito in autonomia. «È stato incredibile. La tutor del servizio civile ci ha lasciato più spazio, e per 45 minuti ho portato avanti un’attività con una classe. I ragazzi rispondevano, erano coinvolti, e in quel momento ho sentito di essere davvero parte del gruppo, pur mantenendo il mio ruolo. È stata una carica incredibile». Ma non è tutto facile. Anna ammette di aver trovato difficoltà nella parte burocratica del servizio: «Tenere le mail, i contatti, occuparmi dei conti… non è proprio la mia strada. Quest’estate, mentre seguivo il progetto di orto sociale Terra Condivisa, ho avuto qualche difficoltà a gestire l’aspetto amministrativo. Ma quando ho iniziato a lavorare direttamente nelle classi, tutto è cambiato». Uno degli episodi più intensi è avvenuto durante un percorso con una terza media. «Era una classe difficile, i ragazzi erano chiusi e il dialogo stentava a partire. Ma all’ultimo incontro si sono aperti, parlando con il cuore in mano. Si è creato un contesto di sicurezza e libertà. Per me è stata una conferma del valore di quello che facciamo».

“Il servizio civile ti responsabilizza e ti fa crescere. Rappresenta una risposta al caos del nostro tempo”

GRUPPO CARITAS 2024

Anna non nasconde la speranza di continuare a lavorare nel campo dell’educazione. «Mi interessa molto, anche se so che non è facile. Dopo il servizio civile voglio proseguire gli studi con una magistrale in Scienze Filosofiche, probabilmente fuori dall’Emilia-Romagna. Non escludo la possibilità di trasferirmi all’estero». Alla domanda su cosa rappresenti per lei il servizio civile, Anna risponde con convinzione: «È servizio nel vero senso del termine. Certo, è retribuito, ma c’è molto di più. Ti responsabilizza, ti fa crescere e ti lascia qualcosa che va oltre il compenso economico. In un certo senso, è anche un’azione politica: è una risposta al caos ideologico del nostro tempo, un modo per agire concretamente».

Le tre parole per descrivere il servizio civile per Anna sono “Crescita, messa in discussione e lavoro” e così sintetizza un percorso che l’ha messa alla prova e le ha regalato momenti indimenticabili. «Penso che il servizio civile sia un’opportunità unica per chiunque voglia fare la differenza, anche nel proprio piccolo».

Samuele Marchi