Francesco, a fine Angelus, ricorda il cessate il fuoco a Gaza ed esprime gratitudine a tutti i mediatori

Tregua a Gaza, il grazie del Papa ai mediatori

“Nei giorni scorsi è stato annunciato che oggi entrerà in vigore il cessate il fuoco a Gaza. Esprimo gratitudine a tutti i mediatori”. 

Sono le parole del Papa, al termine dell’Angelus di ieri in piazza San Pietro. “È un bel lavoro questo di mediare perché si faccia la pace. Grazie ai mediatori!”, ha ripetuto Francesco, ringraziando anche “tutte le parti coinvolte in questo importante risultato”.

“Auspico che quanto è stato concordato venga rispettato subito dalle parti e che tutti gli ostaggi possano tornare finalmente a casa e riabbracciare i loro cari”, l’appello del Papa: “Prego tanto per loro e per le loro famiglie. Spero pure che gli aiuti umanitari raggiungano ancora più velocemente e in grande quantità la popolazione di Gaza, che ne ha tanta urgenza”.

“Sia gli israeliani che i palestinesi hanno bisogno di chiari segni di speranza”, ha proseguito Francesco: “Auspico che le autorità politiche di entrambi, con l’aiuto della comunità internazionale, possano raggiungere la giusta soluzione per i due Stati. Tutti possano dire: sì al dialogo, sì alla riconciliazione, sì alla pace. 

E preghiamo per questo: per il dialogo, la riconciliazione e la pace. E preghiamo sempre per la martoriata Ucraina, per la Palestina, Israele, il Myanmar e per tutte le popolazioni che soffrono per la guerra”.

Il commento al Vangelo delle Nozze di Cana: “Dio non è tirchio”

“Dio non è tirchio. Quando dà, dà tanto. Non ti dà un pezzettino, ti dà tanto. Alle nostre mancanze, il Signore risponde con la sua sovrabbondanza”. 

Lo ha detto il Papa, nell’Angelus di ieri in piazza San Pietro. “Nel banchetto della nostra vita – possiamo dire – a volte ci accorgiamo che il vino viene a mancare: che ci mancano le forze e tante cose”, ha osservato Francesco: “Succede quando le preoccupazioni che ci affliggono, le paure che ci assalgono o le forze dirompenti del male ci tolgono il gusto della vita, l’ebbrezza della gioia e il sapore della speranza”.

“Stiamo attenti”, il monito del Papa: “Dinanzi a questa mancanza, quando il Signore dà, dà la sovrabbondanza. Sembra una contraddizione: più in noi c’è mancanza, più c’è la sovrabbondanza del Signore. Perché il Signore vuole fare la festa con noi, una festa che non avrà fine” (Agensir).