Sono quattro, una donna e tre uomini, i candidati alla presidenza della Giunta della Regione (tre in meno della precedente tornata) sostenuti da undici liste (6 in meno rispetto al 2020).
I quattro candidati e le forze politiche che li sostengono
Si tratta di Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, sostenuto da Pd, Sinistra Italiana e Verdi (Avs), M5s, Italia Viva e il gruppo dei riformisti (Azione, Più Europa, Socialisti e Repubblicani), Elena Ugolini, preside del liceo Malpighi, sostenuto da tutto il centrodestra, Federico Serra, che ha l’appoggio di Rifondazione, nuovo Pci e Potere al Popolo e, Luca Teodori, candidato della lista ‘Lealtà Coerenza e Libertà’.
Sono invece 547 i candidati (in calo rispetto al 2020 quando furono 739) in corsa per uno dei cinquanta posti nell’Assemblea legislativa (di questi, due seggi sono riservati al presidente eletto e al candidato presidente secondo classificato).
Sono uomini il 51% dei candidati consigliere (281), mentre le donne candidate sono 266. Tra tutti i candidati l’età media è di 50,6 anni (in crescita rispetto a cinque anni fa, quand’era di 46,9 anni).
È questa dunque la fotografia dei candidati in lizza per le elezioni regionali del 17 e 18 novembre 2024 quando si eleggeranno il o la presidente e i membri dell’Assemblea della Regione.
Tutti i numeri della corsa per eleggere il o la presidente della Regione e i componenti dell’Assemblea legislativa sono disponibili sul sito della Regione, realizzato in collaborazione tra Giunta e Assemblea legislativa e dedicato alle prossime elezioni.
Sul portale è possibile trovare l’elenco delle candidate e dei candidati alla presidenza della Regione nonché le liste complete, per ciascuna delle nove circoscrizioni (che corrispondono alle province) dei candidati consiglieri alla Assemblea legislativa.
Online anche un pannello interattivo con cui è possibile visualizzare i dati sui candidati consiglieri filtrando per circoscrizione, lista, genere, età e luogo di nascita.
Nella stessa sezione, si trovano anche i fac-simili delle schede (per ciascuna circoscrizione) e i manifesti elettorali.
Nei 330 comuni dell’Emilia-Romagna i seggi resteranno aperti domenica 17 dalle ore 7 alle 23 e lunedì 18 dalle ore 7 alle 15: immediatamente dopo la chiusura delle operazioni di voto inizierà lo scrutinio che si potrà seguire in diretta sul sito della Regione.
3,6 milioni gli elettori emiliano-romagnoli chiamati alle urne
Sono chiamati alle urne quasi 3,6 milioni di elettori emiliano-romagnoli: più esattamente, secondo la rilevazione del Ministero dell’Interno a 45 giorni dal voto, gli elettori sono complessivamente 3.580.529, 1.831.650 donne e 1.748.879 uomini. Le sezioni elettorali in regione sono 4.529, di cui 40 quelle ospedaliere.
Undici i simboli elettorali che saranno sulla scheda
Sono stati presentati undici simboli di lista ma non tutti sono presenti nelle nove circoscrizioni.
Comunque, in ogni caso è possibile votare il candidato presidente, che sarà sempre presente sulla scheda elettorale, anche se la lista a sostegno non è stata presentata.
Cinque le liste a sostegno di de Pascale, quattro a sostegno di Ugolini e una per Serra e Teodori (non è presente la lista a sostegno nelle circoscrizioni di Piacenza e Ravenna).
I candidati consigliere
Complessivamente sono 547 i candidati, corrispondenti a 531 persone per effetto delle pluricandidature: 15 candidati si sono presentati in più circoscrizioni (14 in due circoscrizioni, 1 in tre).
Dei 547 candidati, il 48,6% è composto da donne, 51,4% da uomini. L’età media è di 50,6 anni (49,7 anni per le donne e 51,4 per gli uomini).
La fascia d’età, con 237 candidati, maggiormente rappresentata è quella che va dai 45 ai 59 anni (125 donne e 112 uomini).
Il candidato più giovane è una diciannovenne e quello più anziano ha 77 anni.
Oltre sei candidati su dieci (347, il 63%, 181 maschi e 166 femmine) sono nati nella stessa circoscrizione in cui si presentano; il 13% in un’altra circoscrizione (provincia) dell’Emilia-Romagna.
Il 21% proviene da un’altra regione d’Italia (114, di cui 59 maschi e 55 femmine), mentre solo il 3% di essi è nato all’estero.