A diciotto mesi dalle prime due alluvioni e a quarantacinque giorni dall’ultimo evento alluvionale martedì 5 novembre, presso il Cinema Europa, è tornato a riunirsi il Comitato Borgo Alluvionato. Tanti i temi all’ordine del giorno, a partire dalla messa in sicurezza del quartiere e del territorio.

In via Cimatti sarà creata un’area di resistenza ovvero una zona allagabile, pronta ad accogliere fino a 300mila metri cubi d’acqua

“Il progetto per realizzare un’area di resistenza, esondabile, che possa costituire una prima difesa per la zona di via Cimatti sta proseguendo. Il Comune – ha illustrato Marcello Arfelli – ha già acquisito dieci ettari di terreno e sta trattando l’acquisto di ulteriori sette per creare un’area che possa contenere circa 300mila metri cubi d’acqua.” Si tratterà dunque di una zona allagabile, pronta ad accogliere l’acqua proveniente da una piena importante del torrente Marzeno, per rilasciarla poi gradualmente, mediante pompe idrovore, nel fiume Lamone, man mano che il livello cala e ritorna nella norma.

Per evitare che l’acqua accumulata possa indebolire ed erodere l’argine del Lamone l’area sarà dotata di arginature, con altezza pari a quella del fiume. “Si tratta di una prima misura – dichiarano dal Comitato – per difendere il quartiere e i lavori dovrebbero terminare entro la primavera 2025. Chiaramente è un intervento che può proteggere il Borgo da eventi simili a quelli del 2-3 maggio 2023 e del 18-19 settembre 2024 ma non è sufficiente a far fronte ad alluvioni come quella del 16-17 maggio dello scorso anno.”

Piani Speciali, imprescindibili per ridurre il rischio idraulico, attualmente fermi al Ministero dell’Economia e Finanze

Per ridurre considerevolmente il rischio idraulico e mettere in sicurezza non solo il Borgo ma l’intera città di Faenza e la Romagna si guarda inevitabilmente ai Piani Speciali, ancora non approvati. “Da quanto sappiamo – dichiarano dal Comitato Borgo – i Piani Speciali sono attualmente fermi al Ministero dell’Economia e Finanze, in attesa di essere finanziati nonostante siano diciotto mesi che le istituzioni ripetono che i soldi ci sono.” A fronte di un investimento complessivo da 4,5 miliardi di euro la Regione Emilia-Romagna ha proposto che si approvi il piano e si finanzi un primo stralcio di interventi che comprende le opere più urgenti, per un totale di 877 milioni di euro nel triennio 2025-2027. “Il commissario Figliuolo si è preso l’impegno di parlarne con il Governo e siamo in attesa di novità. Ci aspettiamo che i Piani Speciali contengano opere decisive come casse di espansione, da realizzare in numero sufficiente sul Lamone e sul Marzeno e servitù di allagamento.”

In attesa dei Piani Speciali i residenti chiedono un piano di emergenza in caso di allerta meteo. “Il rimpallo di responsabilità tra istituzioni frena i lavori”

Di fronte all’incertezza che però ancora avvolge i Piani Speciali, che dovevano essere approvati a dicembre 2023 ma ancora di fatto non ci sono, i presenti hanno chiesto a gran voce che venga almeno predisposto un piano di emergenza che, in caso di allerta arancione o rossa, possa prevedere misure come la chiusura del ponte della circonvallazione o esondazioni controllate fuori dalla città.

Richiesto anche che venga monitorato il muro di cemento che di fatto costituisce l’argine del Lamone su via Cimatti e che risulta datato e in alcuni punti ammalorato. “Sono diciotto mesi che chiediamo un piano scritto in caso di emergenza ed interventi per difendere il Borgo. La stessa area di resistenza che si sta realizzando su via Cimatti l’abbiamo chiesta per la prima volta a luglio 2023. Ci troviamo però a lottare – afferma amaramente Wilmer Dalla Vecchia – contro il rimpallo di responsabilità tra le varie istituzioni, con nessuno che prende decisioni.”

Flop del piano predisposto contro gli allagamenti da fogna. Il Comitato ora pretende un documento scritto e firmato

Altra tematica spinosa è poi quella relativa alla rete fognaria della città, con il piano predisposto da Hera e Comune che si è rivelato assolutamente inefficace nel corso dell’ultima alluvione. “Inevitabili gli allagamenti a fronte di poche idrovore, sottodimensionate, non monitorate da personale e rimaste addirittura senza carburante. Pretendiamo, come minimo sindacale, di ricevere un piano scritto e firmato in cui siano indicati numero e dimensione delle pompe da utilizzare in caso di allerta meteo.

Inoltre è doveroso che chi, lo scorso settembre, ha avuto allagamenti da rigurgito fognario sia risarcito. Va sottolineato però che in Comune non sono giunte molte segnalazioni di allagamenti provocati dalla rete fognaria ed è invece ora di farsi sentire.” E’ emersa infatti la mancanza di consapevolezza e partecipazione da parte di tanti cittadini faentini ad iniziative come la manifestazione di protesta organizzata lo scorso 22 settembre. “Certo, c’erano 300 persone presenti in piazza ma – afferma Wilmer Dalla Vecchia – se pensiamo alle tre alluvioni che ha subito Faenza avrebbero dovuto essere molte di più.”

Il problema non è circoscritto al Borgo ma riguarda l’intero territorio. Per questo il Comitato sta organizzando un’importante manifestazione a Faenza, aperta anche a organizzazioni extra cittadine

Disinteresse, frammentazioni e contrapposizioni sicuramente non aiutano di fronte ad un cambiamento climatico che corre veloce e ad eventi meteo estremi che si susseguono con una costanza impressionante, come testimonia l’ultima alluvione a Valencia. “Se ognuno pensa solo al proprio orticello, se in città si pensa che sia una criticità circoscritta al Borgo, allora manca la visione complessiva necessaria per risolvere un problema che è in realtà ben più ampio e complesso e riguarda tutto il territorio. Non può esserci sicurezza in pianura se le colline sono devastate dalle frane.”

Per questo il Comitato Borgo si sta muovendo per organizzare un’importante manifestazione, congiuntamente ad associazioni del territorio ma non solo. “Vogliamo fare rete anche con organizzazioni provenienti da fuori città. Il problema è complessivo, riguarda tutto il nostro territorio e le responsabilità sono trasversali a tutte le istituzioni e dunque urge una mobilitazione più ampia.

Parteciperanno soggetti che condividono i nostri obiettivi ovvero aiutare la popolazione colpita dalle alluvioni a rialzarsi, dare veramente impulso alla ricostruzione tramite il finanziamento dei Piani Speciali, riprogettare il territorio e non limitarsi a ripristinare l’esistente che si è rivelato inadeguato a fronte degli ultimi eventi meteo. Chiederemo con forza misure di difesa e sicurezza per il territorio, fondate su basi scientifiche.”

La manifestazione si terrà sicuramente a Faenza ma per evitare qualsiasi possibile strumentalizzazione politica la data verrà comunicata dopo le prossime elezioni regionali.

Capitolo ristori, chiesta attenzione anche verso chi ha subito due alluvioni, con danni circoscritti a parti comuni e pertinenze

In chiusura di incontro si è parlato anche di ristori, alla luce della decisione della giunta comunale di destinare 10mila euro ai nuclei familiari che hanno subito almeno due alluvioni nella propria abitazione. “Abbiamo chiesto – concludono dal Comitato – al Comune di destinare una cifra, seppur più bassa, anche a chi ha subito due alluvioni ma ha avuto danni circoscritti a parti comuni e pertinenze e che dunque attualmente risulta escluso da questo nuovo contributo.”

Samuele Bondi