Nella celebrazione della solennità dell’Anniversario della dedicazione della Cattedrale di Faenza, il vescovo monsignor Mario Toso ha nominato quattro nuovi canonici nel capitolo della Cattedrale: monsignor Mariano Faccani Pignatelli, don Paolo Bagnoli, don Francesco Cavina, don Marco Donati. “Ben lungi dall’essere un titolo semplicemente onorifico – scrive nella lettera ai canonici il vescovo Mario -, questa nomina esprime innanzitutto un servizio. I canonici, infatti, sono chiamati, compatibilmente al mandato pastorale affidato a ciascuno, ad animare, in forma collegiale, il culto della Basilica cattedrale e, in particolare, il sacramento della penitenza. La Cattedrale è un segno visibile dell’unità della Chiesa locale che il vescovo presiede nel nome del Signore e in comunione con la Chiesa. I presbiteri, primi collaboratori del ministero episcopale, costituiti in un presbiterio, sono chiamati a con-presiedere in comunione con il vescovo, accogliendo le sue indicazioni pastorali e a essere presenti con lui, quando presiede l’eucarestia in particolare nelle celebrazioni principali”.

“Vi chiedo di assumere con fede anche questo servizio a vantaggio dell’unità della Chiesa locale”

“La collegialità espressa dal Capitolo dei canonici non aggiunge nulla alla comunione già presente in virtù della comune ordinazione e missione – specifica monsignor Toso -, ma può offrire uno stimolo e un esempio al  presbiterio affinché si sia sempre più consapevoli di costituire “con il vescovo un solo presbiterio, sebbene destinato a uffici diversi” (Presbiterorum ordinis 28) e a essere consapevoli che il soggetto di azione pastorale è la Chiesa locale, anche se articolato in singole comunità locali dove i presbiteri “rendono in un certo modo presente il vescovo” (Presbiterorum ordinis 28). In questo senso le parrocchie della Città hanno una chiamata particolare a essere unite strettamente al Vescovo e al “segno” della Cattedrale che esprime, come già detto l’unità della Chiesa locale. Mente vi ringrazio per il ministero che già esercitate, vi chiedo di assumere con fede anche questo servizio a vantaggio dell’unità della Chiesa locale, invitandovi a preparare, coinvolgendo anche altri presbiteri se necessario, un servizio sistematico di disponibilità per il sacramento della Riconciliazione, in particolare in vista del prossimo anno giubilare”.