Il faentino Enea Flacco ha 28 anni ed è regista, videomaker e video editor. Da qualche mese è presidente di Henosis Aps, realtà faentina che si pone vari obiettivi, tra cui due principali: lavorare per semplificare l’accessibilità al mondo dell’arte audiovisiva (senza rinunciare alla qualità dei prodotti) e fornire ambienti sereni, che agevolino la creazione artistica e la libertà di esprimersi. Inoltre è vice presidente di Fronte Comune.

Intervista a Enea Flacco. Con Henosis ha recentemente prodotto il corto Il valore del principiante

Come è nata la passione per il linguaggio audiovisivo e perché ti affascina?

Mi sono interfacciato a questo mondo nella prima adolescenza. Ho constatato velocemente come gli strumenti dell’audiovisivo permettano di raccontare e creare qualsiasi cosa. Inoltre, il prodotto finale è qualcosa di molto concreto e si può osservare direttamente. Sperimentare in questo ambito mi ha dato una serie di emozioni tra cui divertimento e commozione. E ha creato esperienze, soprattutto in gruppo.

Da qui, l’esperienza di Henosis. Di cosa si tratta?

Henosis è un’associazione che si pone vari obiettivi, tra cui due principali: lavorare per semplificare l’accessibilità al mondo dell’arte audiovisiva (senza rinunciare alla qualità dei prodotti) e fornire ambienti sereni, che agevolino la creazione artistica e la libertà di esprimersi.

Qual è la chiave vincente del vostro progetto culturale?

La possibilità di fare rete e l’accessibilità sicuramente, ma abbiamo anche un metodo specifico nella realizzazione di qualsiasi progetto, ovvero la valorizzazione dello storytelling. Crediamo che qualsiasi contenuto affinché risulti fluido debba avere l’obiettivo di raccontare una storia.

Quali progetti avete messo in campo finora?

Abbiamo organizzato eventi, girato video promozionali e prodotto Il Valore del Principiante, un cortometraggio. Gli attori erano quasi tutti senza esperienza nel cinema e anche alcuni elementi della troupe erano al loro primo progetto, ma siamo molto soddisfatti. Abbiamo portato un brevissimo prodotto al Cinedream di Faenza e adesso stiamo organizzando una serie di Workshop sull’arte multimediale, con il focus sull’importanza del racconto.

A tuo parere, in cosa Faenza deve migliorare a livello di offerta culturale?

Credo che Faenza abbia una grandissima offerta culturale, specialmente considerando le sue dimensioni. Il rovescio della medaglia, in un contesto simile, è che diventa estremamente difficile trovare degli spazi adatti alla propria offerta.

Quali invece i suoi punti di forza?

Come dicevo, Faenza offre una grandissima offerta culturale e quindi implicitamente anche tantissime opportunità di collaborazione e di fare rete. Inoltre, l’amministrazione è molto propensa a supportare, nei limiti del possibile, le associazioni locali.

Ritieni che il mondo culturale faentino riesca veramente a valorizzare i giovani?

Ritengo che questo sia un problema che vada ben oltre il faentino e si estenda a livello nazionale. Purtroppo il giovane, generalmente, non viene preso abbastanza sul serio. Nonostante sia vero che l’esperienza di una persona più adulta sia di enorme importanza, la differenza non dovrebbe essere un modo per sottovalutare le idee e i progetti di chi sta muovendo i primi passi.

Che cosa interessa realmente i giovani, a livello culturale?

Credo che ai giovani interessi prevalentemente sentirsi parte di qualcosa che gli permetta di esprimersi e di crescere, avendo la libertà di fare tentativi, senza che l’errore possa portare a conseguenze gravi. Credo che ci sia una grande volontà di plasmare il mondo del futuro secondo il proprio sentire e purtroppo nella società dove siamo cresciuti, spesso, è una possibilità reale solo oltre i quarant’anni, se non ancor più tardi.

il valore del principiante

Qual è la soddisfazione più grande che hai avuto, a livello personale, in questi anni?

Per quanto ne abbia avute diverse, specialmente nell’ultimo anno con Henosis, tra le cose più soddisfacenti annovero la première de Il Valore del Principiante all’Arena Borghesi, dove circa 150 persone hanno visto il prodotto che ho co-diretto con Luca Bombonati. Forse la più soddisfacente in assoluto rimane aver messo in piedi questo progetto, con il potenziale che ha di fare, anche solo nel suo piccolo, una reale differenza.