Con un lungo post sulla sua pagina Facebook Matteo Giacomoni, sindaco di Bagnacavallo, ha annunciato di essersi rivolto a Governo e Presidente della Repubblica, proprio nella giornata di sabato 19 ottobre, con la Bassa Romagna nuovamente flagellata dal maltempo e Traversara e Boncellino, evacuate in vista del passaggio della piena del fiume Lamone.

Giacomoni si è rivolto alle istituzioni per richiedere risposte tempestive e provvedimenti efficaci per avviare la ricostruzione ed evitare che l’emergenza che il territorio vive ormai da un mese, se non da maggio 2023, diventi la quotidianità.

Non si tratta di un problema che riguarda solo Bagnacavallo o l’Emilia-Romagna ma tutta Italia, fragile e indifesa di fronte ad eventi metereologici sempre più estremi.

“Siamo in emergenza ormai da un mese – dichiara il primo cittadino di Bagnacavallo – e stiamo anche in questo momento attraversando situazioni critiche e complesse. Il mondo come lo conoscevamo è cambiato, lo abbiamo detto anche in tempi diversi, prima ancora della mia elezione a sindaco.

Ho passato un’altra notte – insieme a tanti con me dal livello regionale alla Prefettura, dagli altri amministratori nostri e dei Comuni dell’Unione alla Provincia, dai dipendenti del Comune ai volontari della Protezione Civile, dal Consorzio di Bonifica alle forze dell’ordine tutte – a monitorare i fiumi, organizzare evacuazioni, organizzare la messa in sicurezza delle persone e del territorio in una situazione di emergenza nell’emergenza.

Le piene indeboliscono ogni volta argini già provati, mettono a dura prova quelli nuovi e in costruzione. Finita anche questa emergenza, procederemo con le verifiche della situazione in tutti i tratti fluviali del nostro territorio. E anche noi, persone e comunità, ne usciamo, come gli argini, feriti e più fragili.

Sono il sindaco di questa città, ho delle responsabilità verso tutti i cittadini. Per questo non ho mai abbandonato, nemmeno per un giorno, il nostro territorio. Lo conosco tutto. Vi ringrazio anche per le tante segnalazioni di criticità lungo gli argini, i fossi e i canali di scolo che avete inviato; segno di una cittadinanza attenta e che non si arrende. Le conosco purtroppo anch’io e condivido con voi la stessa apprensione.

Mi ero ripromesso – continua Giacomoni – di scrivere al Governo e al Presidente della Repubblica a un mese esatto dall’alluvione del 19 settembre, quella che ha colpito duramente Traversara, ma ancora Boncellino e Villanova. L’ho fatto, sabato 19 settembre, in un giorno in cui purtroppo il nostro territorio era di nuovo in allerta rossa e mentre nuovamente 1200 cittadini del nostro Comune venivano evacuati. Un’emergenza nell’emergenza che rischia di diventare quotidianità se non verranno presi seri provvedimenti in queste ore, in questi minuti.

lavori argine Traversara

Questi fenomeni atmosferici e le condizioni concomitanti, non possono essere più visti come eccezioni e tutti dobbiamo costruire una nuova modalità di vivere il territorio, i fiumi, le condizioni metereologiche.

Non ci sono soluzioni facili e immediate ma servono azioni concertate con tutti gli enti che si occupano del fiume, serve un ripensamento su come sono i fiumi oggi, serve capire come metterli in sicurezza e come viverci vicino.

Serve anche una formazione al rischio idrogeologico per tutta la popolazione. Dover allontanare i curiosi nelle aree pericolose con le forze dell’ordine anche nella giornata di oggi, con l’ordinanza di evacuazione totale in corso, con gli alert inviati e i richiami alla sicurezza è una cosa che ci deve far riflettere.

Vorrei raccontarvi quanto le istituzioni siano molto più vicine ai cittadini di quanto si pensi oggi, vorrei potervi raccontare le facce stanche e la disponibilità con cui moltissimi nel silenzio degli uffici e non solo si adoperano ovunque per far si che ci siano meno danni possibili, che le persone si salvino. Lo farò, in tempi più tranquilli, ringraziando tutti. Sto parlando di tutto il sistema che permette di avere risposte tempestive ed efficaci nell’emergenza.

piena in mattinata 1

Ora però – conclude Giacomoni – chiediamo di avere risposte tempestive ed efficaci anche nella ricostruzione, perché dall’emergenza vogliamo uscire per poter costruire una nuova normalità anche nelle aree fluviali.”