“E’ stato un evento importante ma circoscritto e questo ci ha aiutato nelle operazioni di soccorso, che sono praticamente terminate, e negli interventi di ripristino e di ritorno alla normalità”. Lo ha detto questa mattina in Prefettura a Ravenna il presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo dopo la riunione del Ccs e dopo un sorvolo dei territori alluvionati effettuato in mattinata in elicottero con il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. “Abbiamo già iniziato a lavorare con le colonne mobili regionali e nazionali – ha poi aggiunto Priolo -: in questo momento per esempio a Lugo ci sono già 80 volontari della Colonna mobile della Toscana per aiutare l’amministrazione nella più rapida azione per provare a pulire le case”.
Priolo poi annuncia di avere firmato ieri l’ordinanza per la gestione dei rifiuti mentre oggi firmerà la richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza, concordata con il capo dipartimento. “Ci sono cittadini sconvolti e nuovamente colpiti dall’alluvione e dobbiamo provare ad essere capaci di dargli anche come Regione rapidamente un supporto”.
La situazione sta tornando alla normalità, assicura, mentre restano monitorate attentamente, nel territorio provinciale di Ravenna, le criticità di Faenza, Lugo e Bagnacavallo. A Lugo si lavora per riportare alla normalità l’ospedale, che non ha subito danni. A Faenza si cerca di liberare da acqua e fango via Cimatti e l’area dove è esondato il Marzeno, “e qui la macchina da soccorso si sta trasformando in macchina da interventi”. A Traversara il Lamone “ha raggiunto i massimi storici di sempre – fa notare Priolo -: non ha avuto i colmi di piena da Brisighella dell’anno scorso, ma è arrivato il Marzeno e ha fatto sì che il Lamone tracimasse in più punti. La passerella sopra il fiume a Traversara: è lì che è avvenuta la rottura
E anche sui vari ponti stradali e ferroviari Priolo tende a rassicurare. “Stiamo attentamente attenzionando il ponte ferroviario a Boncellino. “Il Lamone è sceso, il materiale si è depositato e andremo a protarlo via. Il Lamone ha preso tutte le acque da Modigliana, dove è successo il finimondo e purtroppo ha raccolto tutto quello che è venuto giù dall’Appennino. E quando si alza il livello abbiamo bisogno che gli alvei dei fiumi non siano ostacolati perchè altrimenti il materiale non riesce a passare e finisce per fare da tappo. Oggi stiamo già intevrendo con il Dipartimento della Protezione civile, con l’Esercito e con il personale tecnico delle Ferrovie perchè solo loro hanno la possibilità di usare una strumentazione idonea per arrivare in cima al ponte. L’obiettivo è pulire tutto il prima possibile”.
Infine, il presidente Priolo rinnova l’appello al commissario straordinario Figliuolo affinchè “firmi i piani speciali per la riduzione del rischio residuo. Nei piani speciali ci sono interventi di carattere idrogeologico, quindi su corsi d’acqua per le casse di espansione e gli argini tracimabili oltre all’ampliamento dei corsi fiumi e all’abbassamento delle golene. Ci sono ancora 4,5 miliardi non ancora finanziati per interventi su ambito idrogeologico e l’analisi dei costi sugli attraversamenti prevede 1,9 miliardi ulteriori”.
Massimo Montanari