Confindustria Romagna esprime solidarietà a coloro che sono stati colpiti dalla recente alluvione, ed è al lavoro per mappare la situazione nelle imprese associate, come fatto nel 2023.

“I danni finora registrati nelle industrie sono minori dell’anno scorso, ma la nostra preoccupazione aumenta – afferma il presidente Roberto Bozzi – e occorre riflettere sul fatto che il territorio non si mette in sicurezza introducendo obblighi, ma facendo i lavori: in riferimento al tema emerso nelle ultime ore, il problema non sono le assicurazioni ma le opere urgenti.

Gli imprenditori e le imprenditrici si attendono che vengano fatte immediatamente, con procedure straordinarie, come accaduto per il rigassificatore: non possiamo permetterci le tempistiche consuete, i dieci o quindi anni canonici.

Al ritmo delle alluvioni 2023 e 2024, in dieci anni avremo avuto altre sei o sette eventi calamitosi: chi resterebbe su queste terre a lavorare o a vivere? Chi investirebbe risorse ed energie?

Non è un tema di assicurarsi o meno, o potersi permettere di assicurarsi, è un grande tema di competitività e futuro di un territorio intero. Le assicurazioni peraltro risarcirebbero solo i danni materiali ma non i danni intangibili o indiretti come il fermo produttivo: se non agiamo subito, se non cambiamo passo, la Romagna davvero rischia la desertificazione, come ha giustamente fatto notare il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, che ringraziamo per la vicinanza e il supporto”.