Ai faentini rimarrà impressa come una delle giostre più belle e competitive degli ultimi anni, con diversi colpi di scena (fin dall’inizio, con il dubbio di rinvio a causa maltempo) tornate decise sul filo dei millesimi e un finale che ha fatto discutere. Un Palio del Niballo infinito ha visto la sua conclusione solo tre serie di spareggi che hanno decretato vincitori Marco Diafaldi e il rione Verde, che difendono con gli artigli il titolo dell’anno scorso. Per il primo, che ha corso sulla cavalla Magia dei sapori, si tratta del quarto successo dopo quelli del 2014, 2015 e 2023, mentre per il rione di Porta Montanara è la nona vittoria.

«A vincere non ci si abitua mai, è sempre bellissimo». Con queste parole Marco Diafaldi commenta il successo che difende il titolo dello scorso anno. Grazie alla vittoria di domenica, Diafaldi sale a 23 affermazioni nelle giostre d’Italia, sesto posto assoluto nell’albo d’oro dei cavalieri faentini. Per lui anche il record del giro più veloce sulla pista di sinistra: 12’407. Quello precedente apparteneva a Valentino Medori del Rosso (12’443 secondi, su Usurpatore realizzato nel 2018). Classe 1986, maniscalco, cavalca dall’età di 12 anni.
Intervista a Marco Diafaldi, vincitore del Niballo 2024

Diafaldi, che sapore ha questa vittoria?
Le ultime due vittorie sono all’insegna della maturità. Dieci anni fa ero più giovane e irruento. Ma ricordo ogni Niballo conquistato con grande emozione, ognuno è speciale.
Come è stato questo palio rispetto all’anno scorso?
Il livello competitivo è stato maggiore. Quella di domenica scorsa è stata una delle giostre più veloci e combattute della storia, con tre cavalli con tutte le carte in regola per vincere. Devo fare i miei complimenti a Tabanelli e Cela: al di là del successo di uno o dell’altro correre con loro è stata una grande soddisfazione.
Cosa ha fatto la differenza?
Direi forse la cavalla. Magia dei sapori si è dimostrata in varie occasioni più resistente rispetto agli altri. Parliamo comunque di differenze minime. L’anno scorso avevo corso su Green commander, quest’anno abbiamo scelto di tornare su Magia dei sapori perché ci è parsa più in forma. Sono entrambi due ottimi cavalli.
Il momento più difficile della gara?
Quando ho perso la tornata a destra contro Tabanelli, alla 7^ tornata. Quando si perde da destra non è mai un buon segnale. La mia cavalla però ha continuato ad andare forte, e siamo andati avanti a denti stretti recuperando l’errore. I momenti più esaltanti sono stati gli ultimi due scudi delle tornate regolari, conquistati su Rivola e Innocenzi. Era un dentro o fuori, non potevo sbagliare, e quelle vittorie mi hanno concesso di arrivare agli spareggi.
Veniamo proprio al tema discusso degli spareggi. Alcuni spettatori hanno parlato di una vittoria “immeritata”.
Considero questa vittoria mia al 100%, anche perché la mia cavalla era più preparata agli spareggi rispetto agli altri cavalli. Non avrebbe avuto bisogno di quei dieci minuti in più che la commissione a concesso a tutti. Detto questo, sicuramente il regolamento degli spareggi va migliorato, facendo entrare in azione anche il fattore del miglior tempo quando necessario.
Quanti sacrifici si fanno come fantino?
Un mese prima del Palio non conto nemmeno le ore di allenamenti. Durante l’anno invece sto sulle 2-3 ore ogni giorno. Di sicuro ci vuole passione e impegno costanti. Anche per questo non è facile il ricambio generazionale nelle scuderie, ma si deve fare di tutto per avvicinare i giovani.
Hai un sogno per il futuro?
Anche per questi motivi, per il futuro mi piacerebbe cambiare ruolo, lavorando come tecnico di scuderia e trasmettendo la mia passione e la tradizione di questa bellissima attività ai giovani.
Già dall’anno prossimo?
Vediamo, per il momento non riesco a programmare. Intanto mi godo questa vittoria assieme a tutto il mio rione.
Samuele Marchi