In prima linea per aiutare con testa, cuore e mani chi, in una sola notte, aveva perso tutto. Sono tanti i semi di speranza nati dall’impegno delle Caritas diocesane nei territori colpiti dall’alluvione. Da Cesena fino a Faenza passando per Ravenna, offriamo una panoramica di quanto è stato fatto, in un percorso che ha messo al centro l’aiuto delle persone a 360 gradi: ascolto, sostegno materiale e un cammino insieme per riemergere dal fango.

Qui Caritas Faenza

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Una grande esperienza di sinodalità e di Chiesa in uscita. In questi mesi, attraverso il Centro operativo allestito alla parrocchia di San Domenico, la Caritas ha coordinato gli aiuti dei volontari, oltre 600, arrivati a Faenza da tutta Italia a dare una mano con pale, badili e supporto logistico. «Nelle prime drammatiche settimane – spiega Nicoletta, operatrice Caritas – la loro energia è stata fondamentale e ci ha dato speranza nel futuro». Al centro operativo si è svolta la distribuzione di materiale per riqualificare abitazioni e uffici colpiti dall’alluvione, come deumidificatori (oltre 50 messi a disposizione) e idropulitrici, e di kit di emergenza viveri e sanitari per coloro che ne avevano necessità. Da maggio scorso la Caritas ha distribuito più di 7.300 kit viveri alle famiglie alluvionate, e ha effettuato più di 150 interventi nelle abitazioni. «Una delle cose più belle – spiega Nicoletta – era vedere come, una volta utilizzati i kit di pulizia, la gente li riportasse subito perché capiva che poteva esserci qualcun altro che ne avesse bisogno: questo è un grande segno di comunità». In quest’ultima fase, sono stati distribuiti mobili e arredamenti, arrivati grazie alle donazioni.
Fondamentale il supporto di Caritas ambrosiana, sia in termini di mezzi donati sia di formazione per gli operatori. Il Centro operativo ha rappresentato una significativa testimonianza di Chiesa sinodale: vi hanno collaborato, oltre la Caritas, anche la Comunità Papa Giovanni XXIII, l’Agesci e l’Operazione Mato Grosso. Dopo un anno di intensa attività a supporto della popolazione alluvionata, il Centro operativo ha chiuso dal 30 aprile scorso. In questa fase, la Caritas è alla ricerca di volontari per l’attività di smontaggio e di trasporto del materiale all’interno. Per tutto maggio si può dare la propria disponibilità per operare in squadre di 4/5 volontari. Per dare la propria disponibilità: 3512565705.

Qui Caritas Ravenna

All’emergenza alluvione la Caritas di Ravenna ha risposto uscendo dai suoi luoghi abituali. Due i centri d’ascolto sul territorio aperti a poche settimane dalle inondazioni: a Villanova di Ravenna e a Fornace Zarattini, le zone più colpite del territorio diocesano. «Siamo entrati in contatto con povertà che non conoscevamo – spiega la vicedirettrice Daniela Biondi -. In totale abbiamo seguito 220 famiglie, che ora si sono ridotte a una trentina». Avevano bisogno di supporto materiale, qualche aiuto economico e soprattutto di ascolto per affrontare il senso di precarietà di quei momenti. «Tanti hanno perso molto ma quello che più faceva soffrire erano le foto – spiega Daniela – Tutt’ora c’è chi a paura di essere abbandonato e quando piove nessuno è tranquillo». Nel giorni più difficili di giugno anche quattro missionarie della carità di Madre Teresa di Calcutta sono arrivate a Villanova e Fornace e hanno bussato, casa per casa, per ascoltare chi aveva bisogno. In totale sono stati distribuiti quasi mille elettrodomestici alle famiglie alluvionate, più le donazioni raccolte, circa 100mila euro. «Quel che ci ha insegnato l’alluvione? A essere in rete – conclude Biondi -. Il supporto delle Caritas della regione e nazionali è stato fondamentale».


Qui Caritas Cesena


Sono 335 le domande di contributo ricevute. L’ultima è di pochi giorni fa, a quasi un anno dall’alluvione. Per tutte le famiglie e persone che ne hanno fatto richiesta, la Caritas diocesana ha fatto sentire vicinanza e supporto. Sono stati tutti assegnati i 289.816,02 euro frutto della raccolta fondi avviata pochi giorni dopo il disastro del 16 maggio 2023. Il Centro di ascolto diocesano attivò un centro dedicato, in collegamento con le Caritas parrocchiali e le “San Vincenzo”. I contributi erogati sono stati in media di 870 euro a famiglia. «Un aiuto modesto in confronto agli ingenti danni subiti – sottolinea il direttore della Caritas di Cesena-Sarsina, Ivan Bartoletti Stella -. Ma è stato il segno del desiderio di farci prossimi. E avendo avuto di recente un’ulteriore donazione da parte di un istituto bancario, per noi continua l’impegno nel sostenere le situazioni più gravi segnalate dalle Caritas parrocchiali o da famiglie». Dall’8xmille della Cei, attraverso Caritas italiana, è arrivato un contributo ripartito a tre parrocchie che hanno subìto danni a strutture e ad attrezzature: alla parrocchia di San Rocco, 30mila euro; 43mila euro sono arrivati a Madonna del Fuoco e 7mila euro a Budrio di Longiano. Ventimila euro sono stati assegnati alla Fondazione Angeli Custodi che ha riportato danni a una scuola materna.