Il 16 maggio 2023 è una data che resterà scolpita nella memoria collettiva di tutta la Romagna, sconvolta da esondazioni e frane.

Tra i comuni più colpiti anche Modigliana, con ben 6.962 frane che hanno coinvolto tutta la rete stradale, la rete fognaria, l’acquedotto, il depuratore e tutte le infrastrutture a rete.

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“Voglio rinnovare il ringraziamento a tutta la struttura della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpini, alle associazioni tutte e ai volontari che, da subito, si sono messi a disposizione per portare aiuto e assistenza alla popolazione, il loro intervento è stato preziosissimo e fondamentale” – ha scritto il sindaco Jader Dardi nella sua pagina Facebook.

Alle devastazioni dei servizi pubblici si sono aggiunti i danni alle proprietà private, ai campi e alle abitazioni

“Con gli interventi in somma urgenza sono stati eseguiti lavori per oltre 2 milioni di euro, per rimuovere le frane e riaprire le strade” – spiega il sindaco. “Abbiamo poi lavorato per la mappatura puntuale del territorio e quindi richiesto e ottenuto i finanziamenti necessari per la ricostruzione, 108 milioni di euro, creando così le condizioni per avviare il percorso di ricostruzione.

Abbiamo affidato alla società Sogesid spa, partecipata dal Ministero delle Infrastrutture, l’esecuzione di 11 interventi per circa 86 milioni di euro, per la ricostruzione di strade e infrastrutture, tra cui il ponte di Ca’Stronchino, il cui progetto è in fase di validazione.

Sulle strade provinciali ed in particolare sulla Sp 20 per la ricostruzione della Riva della Pappona, i lavori di ricostruzione sono stati affidati alla impresa Ambrogetti di Verghereto che nei prossimi giorni avvierà l’intervento di cantiere.

Affidati anche i lavori di ricostruzione della Sp 21 del Trebbio che saranno eseguiti dalla Cooperativa Val Lamone.

Per le altre strade provinciali nel territorio di Modigliana, la Provincia ha presentato richiesta di finanziamento nell’ambito dei Piani Speciali per ulteriori 12,5 milioni di euro. Il percorso di ricostruzione richiede uno sforzo enorme in termini di progettazione, gestione dei cantieri, rendicontazione dei singoli interventi“. 

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“Abbiamo chiesto – ha poi concluso Dardi – di essere affiancati da competenze professionali, cinque tecnici che possano affiancarsi alla struttura del nostro ufficio tecnico, impegnato da oltre un anno in uno sforzo enorme a tutela dei cittadini e del territorio, diversamente rischiamo che non si riesca ad avviare la macchina della ricostruzione, necessaria per dare nuovo futuro al nostro territorio”.