Non sarebbe bastata una vita intera per leggere tutti i libri della Biblioteca Manfrediana di Faenza andati distrutti con l’alluvione. La cifra, a un anno di distanza, è ancora provvisoria, dato che i volumi devono essere controllati uno ad uno dagli operatori, ma si stimano oltre 20mila libri andati perduti. Nonostante questa perdita, la Biblioteca comunale è subito ripartita, grazie a un’onda di solidarietà arrivata da tutta Italia. «I libri antichi e i manoscritti per fortuna non sono stati colpiti dall’alluvione – spiega la direttrice Daniela Simonini -, la maggior parte dei volumi distrutti faceva parte della sezione narrativa e di quella ragazzi, e per ognuna di queste stimiamo la perdita di quasi metà dei libri. Già l’8 luglio, quando abbiamo riaperto, potevamo però mettere a disposizione 2mila nuovi libri arrivati tramite donazioni».
Biblioteca Manfrediana: con l’alluvione andati distrutti 20mila libri
La Rete bibliotecaria vicentina ha rappresentato un partner importante per la ripartenza, così come il sostegno di autori come Paolo Nori o di tanti editori che hanno donato le loro ultime pubblicazioni. A questi si sono affiancati tanti cittadini che, nel loro piccolo, hanno voluto fare la loro parte. «La testimonianza di quanto sia percepito ancora oggi tra le persone il valore di una biblioteca ha preso tante forme – ricorda la direttrice – abbiamo risposto con lettere di ringraziamento alle 351 donazioni private che abbiamo ricevuto in questi mesi.
Una è stata particolarmente commovente: una coppia di Firenze, che ha festeggiato i 50 anni di matrimonio, ha proposto una raccolta fondi a sostegno della nostra biblioteca. Cristina e Stefano hanno infatti abitato per dieci anni a Faenza e in particolare la moglie era molto legata alla Manfrediana. Nelle scorse settimane li abbiamo invitati in biblioteca per ringraziarli personalmente».
Se dalle persone è arrivata tanta solidarietà, lo stesso non si può dire della struttura commissariale. «Agli istituti culturali colpiti dall’alluvione non è arrivato nulla» commenta Simonini. Ristori o no, ora si guarda al futuro. «Siamo in attesa del ripristino delle sale alluvionate, quelle al piano terra e l’ex archivio di Stato. In questi giorni dovrebbero essere affidati i lavori di riqualificazione, a cui seguirà un progetto di arredo che darà servizi più funzionali alla biblioteca». La sezione letteratura verrà ripristinata al piano terra. Al momento la sala ragazzi è ospitata nello ‘Spazio giovani’, ma in futuro se ne dovrà trovare un’altra idonea: l’area della vecchia sala ragazzi, invece, potrebbe diventare uno spazio h24 aperto a studenti universitari e professionisti.
Per quanto riguarda i dati di lettura, nel 2023 la Manfrediana ha registrato 45mila prestiti nel 2023, 20mila in meno l’anno precedente. «Considerando l’alluvione, i numeri hanno tenuto» commenta la direttrice. I tanti eventi realizzati in questi mesi hanno aiutato, dalla rassegna Bellezza spalata, agli incontri con gli autori, fino ai gruppi di lettura, in crescita anche tra gli adolescenti.
Il ruolo delle biblioteche nel futuro
E si sviluppano al tempo stesso progetti legati al web, come la Biblioteca Digitale faentina, che sarà presto rinnovata con nuove funzioni quali la possibilità di fare ricerche tematiche e consultare i documenti tramite sfogliatori di ultima generazione. In una società sempre più tecnologica, il ruolo delle biblioteche come spazi vivi di riflessione, documentazione e confronto resta d’attualità. «La selezione dei documenti e dei dati oggi è un tema centrale – spiega Simonini -, e le biblioteche possono svolgere appieno questo compito nell’accompagnare all’utilizzo delle fonti e nella critica alle fake news».
Samuele Marchi