“È necessario non dimenticare quanto è accaduto, non tanto per alimentare un senso di frustrazione, ma per impegnarci nella ripartenza e soprattutto per conservare e alimentare quanto di buono è nato da quella situazione drammatica”. Con queste parole si apre la lettera alla comunità diocesana di monsignor Mario Toso, vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana, redatta a un anno dall’alluvione che ha devastato la Romagna.

Il vescovo monsignor Mario Toso a un anno dall’alluvione: “Ripartiamo dalla fraternità”

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Le parole del vescovo, arrivano in occasione degli imminenti festeggiamenti della Beata Vergine delle Grazie, Patrona della Città di Faenza e della Diocesi. “Abbiamo bisogno di conservare questo cuore – prosegue la lettera -, risvegliare questa fraternità, favorire questa unità. Non abbiamo altre possibilità se non camminare insieme! Insieme possiamo continuare a rialzarci, a ricostruire quanto è stato distrutto. Da soli non riusciamo ad affrontare sfide più grandi di noi.  La celebrazione pasquale del Risorto, per intercessione della Vergine delle Grazie, è la radice dell’unità e della fraternità che sole possono animare la comunità cristiana”. Don Francesco Cavina, rettore dell’Arciconfraternita della Beata Vergine delle Grazie che ha curato il programma dei festeggiamenti ha ricordato che “non c’è un solo comune dei dodici che compongono la nostra Diocesi che non sia stato colpito da una qualche calamità: non solo l’alluvione, ma anche la tremenda tromba d’aria che ha colpito Alfonsine o terremoto a Tredozio, di cui si è parlato poco. Proprio per questo porteremo in pellegrinaggio l’immagine della beata Vergine delle Grazie nei quattro vicariati in cui è suddivisa la diocesi”. La solennità della Beata Vergine delle Grazie ha quest’anno una doppia dimensione: “Da un lato quella pubblica – ha sottolineato il vescovo – anche nella sua articolazione interreligiosa, perché i musulmani, ad esempio, venerano la figura di Maria. La seconda – ha aggiunto monsignor Toso – è quella vocazionale. La peregrinatio Mariae dell’immagine della Patrona nelle parrocchie della diocesi è articolata in modo tale per cui si pregherà per le vocazioni, sia laicali, sia religiose. La preghiera da sola non basta – ha concluso monsignor Toso – perché serve un accompagnamento nel tempo e un lavoro pastorale forte”.  Anche Andrea Fabbri, vicesindaco di Faenza ha sottolineato la dimensione comunitaria di questa festività. “E’ un regalo per noi vedere crescere la dimensione pubblica – ha detto Fabbri –  che nulla toglie alla manifestazione religiosa e che aiuta la comunità tutta a stringersi intorno alla Patrona. Un simbolo di rinascita e fraternità oltre a un forte momento identitario”.

La santa messa pontificale di sabato 11 sarà presieduta dall’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini

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I festeggiamenti per la Beata Vergine delle Grazie partiranno domenica 5 maggio con le giornate di preparazione e vivranno il proprio culmine nelle giornate di venerdì 10, sabato 11 e domenica 12. La santa messa pontificale sarà celebrata sabato 11 alle 10.30 e vuole essere l’occasione per ringraziare tutti i volontari che si sono spesi durante l’emergenza dell’alluvione e le altre calamità naturali che hanno colpito la Diocesi. “Per rendere visibile questo nostro ricordo e la nostra gratitudine per quanti si sono spesi in quei giorni difficili – sottolinea monsignor Toso -, invito tutti a partecipare alla celebrazione eucaristica che presiederà monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano. Sarà anche un’occasione per ringraziare la Diocesi di Milano, che tramite la Caritas ambrosiana ha fatto e donato tanto in occasione dell’alluvione, a dimostrazione di un cammino sinodale concreto”. Sabato 11 maggio alle 18 avrà luogo la santa messa con offerta dei ceri da parte dei rioni cittadini, presieduta dal vescovo monsignor Mario Toso. La celebrazione darà il via alle manifestazioni del Niballo e svelerà, in Cattedrale, il drappo del Palio 2024 che andrà al rione vincitore.

La torta delle Grazie e la manifestazione podistica

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Come da tradizione, al programma liturgico si alterneranno diverse iniziative e appuntamenti conviviali coordinate dall’Arciconfraternita della Beata Vergine delle Grazie. Torna anche quest’anno la torta delle Grazie, in collaborazione con Ascom Faenza e con vari pasticceri della città. “Abbiamo coinvolto forni e pasticcerie – ha detto Francesco Carugati, direttore di Ascom – partendo da Franco Fiorentini, che possiamo definire come il decano dell’arte pasticcera in città”. Quest’anno si aggiungono anche il piatto in ceramica realizzato da La Vecchia Faenza che accompagnerà la torta e una bottiglia di Albana con tanto di bollino celebrativo. Sabato 11 maggio alle 21 sul sagrato del Duomo, si terrà il concerto del coro gospel Voices of Joy, corale S. Pier Damiani, coro voci bianche del Pavone d’oro, Art of choir (Artistation). Tra le novità dei festeggiamenti 2024 la manifestazione podistica non competitiva “Corsa delle grazie”, in collaborazione con l’Atletica 85 Bcc e Uisp Imola-Faenza, che avrà luogo domenica 12 (ritrovo alle 14 in piazza della Libertà e partenza alle 15; percorso lungo 10 km, percorso breve 5 km).

Le celebrazioni

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Alla messa di apertura delle celebrazioni del 5 maggio alle 18, in Cattedrale, seguiranno dal 5 al 9 maggio le giornate di preparazione a Bagnacavallo, Sant’Agata, Tredozio, Modigliana, Cotignola, Russi, Brisighella e Fognano e la Benedizione degli automezzi al parcheggio di piazzale Tambini giovedì 9 dalle 18 alle 19.30. Venerdì 10 alle 20.30 Processione da San Domenico alla Cattedrale e Atto di affidamento a Maria della città e della diocesi. Sabato 11 alle 10.30 santa messa pontificale in Cattedrale, presieduta dall’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini; alle 16 Fiorita dei bambini e atto di omaggio alla Madonna della torre civica; alle 18 santa messa con offerta dei ceri da parte dei Rioni cittadini. Domenica 12 messe in Cattedrale alle 10.30 e alle 18 e in Ospedale alle 16; alle 15 benedizione e partenza dei partecipanti alla manifestazione podistica Corsa delle grazie.