L’importanza di esserci e dare una mano a chi non ha nulla. Nemmeno un letto o uno spazio caldo in cui stare durante la notte. Quello all’interno del dormitorio Caritas di Faenza è un servizio silenzioso, e proprio per questo ogni gesto acquista maggiore significato. È fatto di poche, ma importanti, parole che accolgono. Ci sono mani tese che forniscono tutto il necessario per riacquistare una propria dignità – lenzuola, shampoo, schiuma da barba – e una colazione con la quale iniziare la giornata non da soli, ma assieme ad altre persone. In tutto nello stabile di via Manzoni sono disponibili 14 posti letto, che spesso nella stagione invernale si riempiono del tutto per accogliere quell’umanità invisibile per cui la casa resta un miraggio.

In tutto il dormitorio maschile della Caritas può ospitare fino a 14 persone

Inaugurazione dormitorio Caritas
L’inaugurazione del dormitorio, nel giugno 2021

Tra i volontari che rendono possibile, ogni giorno, tutto questo c’è Tiziano Barberini, pensionato ed ex autista, che ha deciso di donare due sere al mese al servizio dell’accoglienza notturna maschile. «È un’attività che svolgo volentieri, perché è utile e non mi impegna particolarmente – dice Tiziano – e poi penso sempre: se non mettiamo a disposizione il dormitorio, queste persone dove andranno? In inverno spesso tutti i posti letto vengono occupati». Il servizio di Tiziano è partito nell’ottobre 2022 e da lì non si è più fermato. «All’inizio dovevo svolgere diverse ore di lavori socialmente utili – ricorda -, ma, terminate queste ore, ho deciso di continuare, mi è sembrato giusto e ho trovato un bell’ambiente che va supportato. Dopo un primo periodo di affiancamento con gli operatori Caritas, con gli altri volontari ci organizziamo e riusciamo a coprire un buon numero di notti al mese, anche se qualche aiuto in più non farebbe male».

L’arrivo degli ospiti in dormitorio non è casuale. Dopo un colloquio al Centro di ascolto diocesano, alcune persone più fragili che non hanno una casa vengono indirizzate a trascorrere per un certo periodo la notte qui. Si tratta di una situazione temporanea (settimane o mesi), in attesa che la loro situazione di vita possa risolversi affiancati dalla Caritas. «Vengono ospitate persone di tutte le età – racconta Tiziano – ho conosciuto da giovani di 20 anni ad anziani. Perlopiù stranieri – tunisini, marocchini, maliani, anche un greco con cui ho costruito un bel rapporto – ma sono presenti diversi italiani. Questi ultimi, ho notato, sono forse quelli più sfiduciati verso il futuro. Si tratta di persone che, pur lavorando, non riescono a sostenere un affitto. Oppure persone che fisicamente o per motivi di salute non riescono più a svolgere un lavoro».

“Si tratta di un servizio utile e non impegnativo, importante per chi non ha una casa in cui stare”

dormitorio caritas

Una volta arrivate in dormitorio, il volontario segna l’ingresso degli ospiti nel proprio registro presenze. «Nell’orario invernale il dormitorio viene aperto dalle 20, nel periodo primaverile-estivo dalle 21. Il volontario deve arrivare là un po’ prima, e non si è mai da soli. A quell’ora iniziamo ad accogliere gli ospiti che, una volta entrati, non possono più uscire. Questo perché il rispetto delle regole è importante per garantire a tutti un servizio migliore». La mattina, la sveglia è alle 6.30, per uscire poi dal dormitorio alle 7 dopo una colazione assieme. L’accoglienza e la colazione in particolare sono momenti in cui conoscersi e fare socialità, entrando a contatto con le storie di chi è arrivato lì, culture diverse e condividere le proprie difficoltà. «Con gli stranieri a volte è più difficile, ma traspare sempre tanta gratitudine, e ho trovato sempre ospiti gentili e cordiali». In definitiva, «è un servizio che consiglio, utile, non impegnativo e, come orario, fattibile per tante persone». Per info volontariato: 0546 680061, centrodiascolto@caritasfaenza.it

Samuele Marchi