Elio Cortecchia, 79 anni, è deceduto nelle prime ore di venerdì 15 marzo.
La notizia è corsa veloce in città e ha suscitato grande emozione.
Uomo molto conosciuto e sempre cordiale, di compagnia, Cortecchia sapeva essere anche intraprendente e pronto all’ascolto. Nel periodo degli anni ’80 e ’90 ha rivestito più volte il ruolo di assessore comunale in giunte di Centro sinistra.
Poi, dal 2012 al 2018 lo ricordiamo in veste di presidente della Pubblica Assistenza di Russi. Realtà nella quale ha continuato a svolgere un intenso servizio nel ruolo di volontario, con incarico di tesoriere, fino a oggi. Nella foto è ritratto con il vescovo di Faenza, Mario Toso, di recente in visita pastorale a Russi, e ricevuto proprio nella sede della Pubblica Assistenza per un cordiale saluto.

Cortecchia è stato assessore comunale e presidente della Pubblica Assistenza di Russi


Durante la sua presidenza in PA era sindaco Sergio Retini, che ha espresso tutto il suo ringraziamento per la grande collaborazione di quel periodo che poi gli valse l’onore di essere premiato come “Amico per Russi”. Per Retini un legame di affetto e grande stima.
«Elio per me è stato un importante punto di riferimento, – sottolinea Valentina Palli, sindaca in carica – un esempio di determinazione e costanza; un uomo di partito che ha speso larga parte della sua vita nel volontariato. La Pubblica Assistenza è stata la sua seconda famiglia, ha seguito fino all’ultimo ogni progetto, con inarrivabile lungimiranza di intenti e di progetti. Gli ho voluto – gli abbiamo voluto – un bene profondo e sincero, perché era un finto burbero dal cuore enorme».
Infine, nella pagina Facebook della PA, Cortecchia è ricordato come «Uomo dotato di grande carisma e saggezza, che ha saputo guidare l’associazione con caparbietà e competenza credendo fermamente nei principi della solidarietà, della tutela della salute e nella prevenzione». E proprio per l’associazione, durante la sua presidenza si era impegnato per realizzare il recupero in pieno centro storico dell’immobile poi divenuto l’attuale sede. «Ci lascia un grande vuoto – scrivono sempre dalla Pubblica Assistenza – che cercheremo di colmare facendo tesoro dei suoi preziosi insegnamenti».

Giulio Donati