Rispondendo il 10 aprile scorso alla Camera durante il question-time ad un’interrogazione della deputata forlivese di Forza Italia, Rosaria Tassinari, il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, ha assicurato di aver aumentato da 240 a 400 milioni di euro le risorse destinate all’adeguamento sismico dei luoghi di culto per 60 progetti presentati nel 2022 dalle sette diocesi della Romagna, in un primo tempo escluse dai finanziamenti del Pnrr, cui era seguita una lettera del 27 giugno 2022 al ministro dei vescovi romagnoli e un intervento dello stesso arcivescovo Matteo Zuppi presidente della Cei, per chiedere spiegazioni dell’esclusione. “Con questa assicurazione, si pone fine a una disparità di trattamento imbarazzante messo in atto dal governo precedente tra le diocesi dell’Emilia e quelle della Romagna, creando di fatto una divisione all’interno del territorio regionale”. Lo ha precisato la deputata Rosaria Tassinari, presidente del Coordinamento regionale di Forza Italia dell’Emilia-Romagna.

I progetti delle Diocesi romagnole erano state inspiegabilmente escluse dai finanziamenti Pnrr

Nel febbraio 2022 le sette diocesi della Romagna avevano inviato al ministero della Cultura le schede richieste in merito a 60 progetti in materia di messa in sicurezza antisismica dei luoghi di culto per essere ammesse al contributo del Pnrr. Inspiegabilmente, nessun progetto delle diocesi della Romagna di competenza della Soprintendenza di Ravenna era stato inserito, mentre erano stati approvati i progetti di competenza della Soprintendenza dell’Emilia. Il ministro Sangiuliano ha ripercorso l’iter della questione, ricordando che nel periodo tra febbraio e marzo 2022 sono pervenute circa 100 proposte di interventi da alcune diocesi dell’Emilia-Romagna (in realtà escluse quelle della Romagna, ndr). Poi con decreto del Segretario generale del 7 giugno 2022 sono state assegnate le risorse destinate alla sicurezza sismica dei luoghi di culto e al restauro del patrimonio culturale, Fondo edifici di culto, e sono stati destinati 240 milioni di euro per finanziare 257 interventi. A seguito dei residui conseguiti nell’ambito dell’investimento 2.4 del Pnrr, con decreto del 20 novembre 2023 l’importo destinato alla linea d’azione ‘Realizzazione di adeguamento sismico dei luoghi di culto, torri e campanili’ è stato elevato da 240 a 400 milioni di euro. Quindi il ministro ha assicurato: “Ora sono state avviate le valutazioni da parte delle soprintendenze territoriali e della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio per il finanziamento di ulteriori interventi, tra i quali sicuramente rientreranno ulteriori edifici di culto situati nei territori della Romagna”.

Il ministro della Cultura ha concluso: “Appena sarà pronto l’elenco, si potrà constatare la presenza anche di tanti luoghi di culto della Romagna”. Nel ringraziare per l’attenzione, la deputata Tassinari ha fatto notare che molte chiese “hanno anche una valenza di carattere artistico, storico e sociale”. Per fare un esempio, fra i 60 progetti presentati dalle diocesi figura la Cattedrale di Ravenna (il cui progetto di restauro ammonta ad oltre 9milioni di euro), la Chiesa madre di tutte le chiesa della capitale bizantina, con i suoi mosaici straordinari che fanno parte del patrimonio dell’Unesco, con 8 monumenti, fra cui appunto le Basiliche di Sant’Apollinare in Classe, Sant’Apollinare Nuovo e San Vitale. A Faenza si tratta dei progetti sulla Commenda, mentre a Brisighella il Santuario del Monticino e la chiesa collegiata di San Michele Arcangelo.  

Tra i progetti prima esclusi, a Brisighella l’adeguamento sismico della Collegiata e il Santuario del Monticino

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A Brisighella la chiesa collegiata di San Michele Arcangelo, risalente a varie epoche storiche, ha bisogno urgente di interventi antisismici, tanto che attualmente è chiusa al pubblico. Una grande porta di bronzo, opera dello scultore romagnolo Angelo Biancini (amico di Paolo VI, che nei Musei Vaticano gli ha riservato una stanza per le sue opere),  immette all’interno, dove si trovano varie opere d’arte, fra cui la Madonna delle Grazie, quadro del 1410 attribuito ai pittori di Scuola toscana, una grande pala del Guercino e la pala del forlivese Marco Palmezzano, allievo di Melozzo da Forlì, pittore famoso in tutto il mondo per i suoi angeli musicanti. La bella tela seicentesca sull’altare maggiore è della scuola bolognese di Guido Reni.

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Per quanto riguarda il Santuario del Monticino, purtroppo il sito è stato interessato da cedimenti del terreno fondazionale e del muro di sostegno che hanno causato pericolose lesioni strutturali alla chiesa e alla canonica per cui attualmente il complesso architettonico è chiuso al pubblico per motivi di sicurezza. In particolare all’interno della chiesa sono evidenti lunghe crepe nella pavimentazione e profonde lesioni alle strutture dovute ai movimenti delle fondazioni. 

La Commenda del Borgo

Chiostro Commenda
Chiostro Commenda

A Faenza il santuario della Commenda, chiesa e ospizio del Santo Sepolcro furono eretti nel XII secolo per accogliere i pellegrini diretti o provenienti dalla Terra Santa, diventando così luogo custodito dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni  di Gerusalemme (poi di Malta). Nel XV secolo fu commendatario (superiore) il milanese fra’ Sabba da Castiglione (1480-1554), dotto umanista che lasciò grandi opere d’arte, fra cui affreschi di artisti del Nord Italia.  

Altri esempi: a Forlì sono coinvolti la Cattedrale di Santa Croce, il santuario di Fornò e la Badia di Dovadola; a San Leo (diocesi di San Marino-Montefeltro) la pieve di Santa Maria Assunta; a Cesena la Cattedrale di San Giovanni Battista.

                                        Quinto Cappelli