Fagiolini, fragole, zucchine e pomodori come rimedio all’emarginazione e alla disoccupazione. Dal 2019, nell’orto sociale di Farsi Prossimo (in collaborazione con la Caritas diocesana) si coltivano non solo ortaggi e fragole, ma soprattutto integrazione e speranza. Terra, lavoro, persone sono i cardini di Terra Condivisa, rivolto inizialmente ai soli richiedenti asilo ospitati sul territorio, allargato oggi a persone con fragilità socio-economica, lievi disabilità o disoccupati che chiedono aiuto a Caritas e servizi sociali.

Tirocini di inclusione per imparare a fare gli agricoltori

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In via Rio Biscia sulle colline di Castel Raniero, si incontrano formazione e recupero delle tradizioni contadine con l’aiuto di ortolani esperti. «Grazie a una formazione retribuita – spiega Chiara Resta, referente del progetto – qui si impara il mestiere dell’agricoltore, ma anche a stare con gli altri, a rimettersi in gioco e a confrontarsi, in modo tale che sia più facile, un domani, inserirsi nel tessuto produttivo locale. Sicurezza, raccolta, potatura e orticoltura come formazione tecnica, ma anche lingua italiana e comprensione delle dinamiche legate all’impiego come competenze trasversali – precisa – serviranno ad aumentare le future opportunità lavorative dei partecipanti. Una breve parte teorica e una più ampia parte pratica favoriscono l’indipendenza e la responsabilizzazione. Al termine dei due anni di tirocinio, rinnovabili con brevi step, seguiamo le persone nel percorso di uscita».

Km 0, prodotti tipici e di stagione per arrivare all’auto-sostenibilità

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Filiera corta e produzione a chilometro zero sono i tratti distintivi dell’orto, circa mille ettari, dove si coltiva all’aperto una varietà di una ventina di ortaggi. All’orto a cielo aperto si aggiungono anche due serre dove si coltivano fragole, punto di forza di Terra Condivisa, con una produzione di circa 850 kg di fragole l’anno e primizie. «Il risultato del nostro lavoro – spiega Chiara Resta – sono verdure stagionali freschissime e a km 0. Chi sceglie Terra Condivisa fa una scelta di spesa consapevole, ecologica e solidale – aggiunge –. Oltre a prodotti sani e freschi, si acquista anche un enorme valore sociale: il sostegno ai tirocini di persone in difficoltà».

La cassetta settimanale e i banchetti mobili: sono 60 le famiglie sostenitrici

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Gli ortaggi, lavorati nel rispetto dell’ambiente, sono venduti ai sostenitori che prenotano la cassetta settimanale o che si rivolgono ai banchetti mobili, mentre le eccedenze finiscono nelle mense Caritas o nella distribuzione di alimenti. Terra Condivisa, nata inizialmente grazie ai fondi dell’8xmille punta oggi all’auto-sostenibilità «Siamo soddisfatti – continua Chiara – stiamo lavorando per auto-sostenerci almeno per la parte operativa. Non è stato semplice, considerato che a causa dell’alluvione abbiamo perso tutta la produzione di fragole dello scorso anno, ma i presupposti ci sono tutti, perché siamo cresciuti nel tempo». Sono una sessantina le famiglie sostenitrici del progetto, con una media di circa novanta cassette di verdura consegnate ogni mese, oltre a una piccola ristorazione. Ce n’è per tutte le tasche: i prezzi delle cassette variano dai 10 ai 18 euro e, per chi vuole acquistare al dettaglio, basta rivolgersi ai due banchetti mobili in piazza Ferniani (martedì e sabato) e in via Gramsci (angolo via Marconi) il giovedì dalle 8 in poi. Novità degli ultimi anni sono i trasformati, come sughi e marmellate. «Tutto questo è stato possibile grazie alla cerchia di volontari che mettono a disposizione tempo ed energie – conclude Chiara Resta – ne abbiamo cinque stabili che formano i tirocinanti e poi tanti giovani. Lavoriamo anche con i ragazzi delle parrocchie faentine, compresi gli scout che si occupano, insieme agli altri, di magazzino e consegne. Qualcuno è venuto anche per conoscere la nostra realtà o a fare la raccolta, che avviene entro le dodici ore precedenti alla consegna. La distribuzione delle cassette è invece gratuita presso i punti di ritiro o direttamente nelle case». Per informazioni e prenotazioni: terracondivisa.farsiprossimofaenza. Chi volesse diventare sostenitore può scrivere a: terracondivisa@farsiprossimofaenza.org

Barbara Fichera