Il 25 marzo scorso ci ha lasciato Alberto Tronconi. Era molto conosciuto a Marradi, perché, si può dire, che da sempre ha operato in paese come commerciante nell’ambito dell’alimentazione. Era nato a Casaglia, piccolo e caratteristico paese dell’Appennino, dove il territorio di Borgo San Lorenzo si unisce con quello di Marradi, il 14 luglio 1933, Alberto era rimasto sempre legato alle sue origini e aveva mantenuto un inconfondibile accento toscaneggiante. La sua “vocazione” nel mondo del commercio nasce prestissimo, fin da bambino durante gli anni della guerra; lui stesso scrisse nel 2012, in un libriccino legato alla storia della sua famiglia, intitolato “Come eravamo”: «… mentre ero sfollato a San Giovanni in Persiceto, aiutavo un ragazzo che gestiva un chiosco dove vendevamo soprattutto gazzose e brustulle di zucca, che mangiavamo in grande quantità».
I primi anni
Ci rimase fino al 1945 e, al ritorno a Casaglia, fu aperto il Circolo Cooperativa Alimentare; il babbo Mario fu scelto come gestore e anche Alberto collaborava. Ebbe così inizio un mestiere che lo accompagnerà per tutta la vita. Alla fine del 1949 il babbo acquisterà a Marradi un esercizio trattoria, anche con i risparmi del figlio; l’ultimo giorno di quell’anno arrivarono in paese con un camioncino con poca roba, tante patate, tante aspettative e sogni e il primo gennaio iniziarono la nuova attività. Il lavoro era tanto, soprattutto il lunedì, giorno di mercato, quando i contadini si fermavano in trattoria a fare un po’ di festa mangiando pastasciutta al ragù e cotolette in umido con pangrattato. Proprio in trattoria conobbe Flora, compagna di una vita, che al lunedì aiutava nel lavoro e proprio lì le consegnerà l’anello di fidanzamento.
Flora rimarrà sempre al suo fianco, anche lei instancabile al banco del negozio, a servire formaggi e salumi e soprattutto sorrisi e parole di partecipazione alla vita dei tanti clienti, fino alla morta avvenuta dieci anni fa.
La storia di Alberto e Flora, coronata dall’arrivo di due figli maschi, continua. Fino ai primi anni ‘70 gestiscono il bar di Biforco, poi successivamente un negozio di alimentari in paese. Lo spirito imprenditoriale e futuristico di Alberto non si ferma e nei primi anni ‘80 progetta e riesce a dare vita a un piccolo supermercato, ampliato poi nel tempo; in quel periodo, soprattutto in un piccolo paese era quasi realizzare un’utopia; negli anni ‘90 ne aprirà un secondo decentrato nella zona industriale. I figli parteciperanno appieno alla gestione dell’attività che ancora oggi continua col passaggio di testimone nelle mani di alcuni nipoti.
Un uomo accogliente e di fede
Alberto ha fatto del suo lavoro la passione della vita. Era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene. Era austero, riservato nei modi, ma sempre accogliente, con una simpatia innata che si concretizzava in battute ironiche ma spesso profonde. Era un uomo di fede e a chi lo conosceva bene confidava che ogni giorno nel raggiungere le sedi del lavoro, dedicava un pensiero e una preghiera a tutti coloro che aveva incontrato nella sua lunga vita, da Casaglia a S. Adriano. In età adulta aveva scoperto la bicicletta e ne era nata una passione profonda: appena aveva un po’ di tempo libero era facile incontrarlo, vestito di tutto punto, pedalare sulle nostre strade col suo fisico asciutto e scattante.
I due figli Massimo e Mirco gli hanno regalato 13 nipoti (una mezza frazioncina, come era solito dire lui!). Gli anni avevano addolcito i suoi modi, fatti di sguardi e anche silenzi, rinsaldando sempre più i rapporti affettivi. Noi continueremo a ricordare Alberto, che ha accompagnato nella quotidianità, per tanti anni, il cammino della nostra vita lo ricorderemo anche col soprannome che affettuosamente gli era stato assegnato, “Cinque Lire”, che facendoci sorridere rappresenta un po’ l’anima del commerciante.
Fedora Anforti