«A dieci mesi di distanza dall’alluvione sono stati erogati Cis, Cas e un parziale rimborso per le autovetture. Per quanto riguarda i ristori invece è tutto in alto mare, la procedura si sta rivelando farraginosa e complessa e continuano a essere richieste procedure di burocrazia ordinaria quando siamo di fronte ad una situazione straordinaria, emergenziale». È questa una delle riflessioni emerse il 25 marzo scorso, durante l’incontro organizzato dal Comitato Borgo di Faenza, alla presenza del Comitato Borgo 2 (che raggruppa l’area di via Fratelli Rosselli e via Lesi) e del Comitato di via Ponte Romano, per fare il punto su rimborsi, sicurezza del territorio e stato del sistema fognario. Per provare a sbloccare questa situazione di stallo, con tanti cittadini che disorientati dall’eccessiva burocrazia non stanno presentando la domanda di rimborso, è stato deciso all’unanimità di indirizzare una lettera aperta, direttamente alla presidente del consiglio Giorgia Meloni. «Questa lettera sarà divulgata pubblicamente, nel corso di una conferenza stampa, in modo da tenere il più possibile alta l’attenzione».

Sono ancora tante le domande e i dubbi da parte dei cittadini, chiamati a barcamenarsi tra ordinanza 14, Sfinge, preventivi e lavori di ripristino ancora da eseguire. «Direi – dice una signora presente – che in questi mesi siamo stati anche troppo pazienti, è ora di alzare civilmente i toni e far comprendere cosa non sta funzionando». La stanchezza e il disorientamento da parte di chi ha perso quasi tutto emergono nel corso della serata, mentre dal comitato spiegano che «una nuova ordinanza correttiva del commissario Figliuolo dovrebbe uscire dopo Pasqua e iniziare a modificare ciò che non sta funzionando».

Al centro dell’incontro anche lo stato del sistema fognario, tema sentito per il timore che possano presentarsi nuovamente degli allagamenti, soprattutto nell’area di via Cimatti che «è uno dei nove punti critici della città. Giovedì 28 marzo – continuano dal Comitato – verrà presentato il piano di protezione civile per l’attivazione delle idrovore, in caso di allerta meteo. Poi, nei prossimi quindici giorni, ci è stato riferito che Hera comincerà a mettere mano ad alcuni punti critici della rete fognaria, tra cui proprio via Cimatti».

Il progetto di un’area di allagamento tra via San Martino e via Cimatti

Si è poi discusso della messa in sicurezza del Borgo con la presentazione di un progetto per una prima area di allagamento controllato, nell’area compresa tra via San Martino e via Cimatti. «Si tratta di un’idea lanciata dal nostro comitato il 17 luglio scorso e siamo molto soddisfatti sia diventata un progetto vero e proprio, per un investimento stimato di oltre quattro milioni di euro, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il quartiere. Ora speriamo che possa essere realizzato in tempi rapidi. Questo intervento poi, dovrà far parte di un progetto globale di messa in sicurezza della città, con quattro casse di espansione da realizzare tra Lamone e Marzeno». Su questo punto alcuni dei presenti hanno fatto notare che potrebbero esserci tempi lunghi per la realizzazione del progetto, sollecitando nel frattempo la realizzazione di un rilevato in terra battuta lungo la salita di via Cimatti, parallelo alla sede stradale, proposta già avanzata dal Comitato e ricompresa nel progetto complessivo di messa in sicurezza del quartiere. «Si tratterebbe in effetti – spiegano dal Comitato – di un’opera semplice da realizzare, economica ma che innalzerebbe sensibilmente la sicurezza idraulica del Borgo».

Le riflessioni sul Pug di Faenza

Sui progetti per la messa in sicurezza del territorio è stato annunciato che ci sarà un altro incontro, dopo Pasqua, con i rappresentanti dell’amministrazione comunale, chiamati a illustrare più nel dettaglio i progetti previsti. «Sarà decisivo – continuano dal Comitato – per la messa in sicurezza di Faenza il nuovo Piano Urbanistico Generale che dovrà integrarsi con i Piani Speciali presentati dalla struttura commissariale. La cittadinanza andrà assolutamente coinvolta sulle scelte per rendere la città più resiliente, di fronte ad eventi estremi come quello del maggio scorso». Intanto, procedono i lavori per l’installazione del ponte Bailey che diventerà operativo a breve, forse nei primi giorni di aprile, dopo la realizzazione delle rampe di accesso.

Samuele Bondi