«Ai Filodrammatici ai fasiv mo ne˜ca st’ân i lõn ad Mêrz?» È quanto mi ha chiesto più d’uno nelle ultime settimane. «‘D zerta ch’a i fase˜!». Sarebbe bella che non li facessimo proprio quest’anno che abbiamo da festeggiare la decima edizione dei Lõn ad Mêrz! Eh za, a cminzesum de domèla e tredg! Furono i nostri indimenticabili capi storici Giuliano Bettoli e Luigi Antonio Mazzoni a dê la mola a questa interessante iniziativa con cui si cerca di mantenere viva l’attenzione per il nostro povero dialetto romagnolo ormai quasi ridotto a tirê i zampèt.

Stimolata dal loro esempio e da un costante e crescente consenso del pubblico, la Filodrammatica Bertòn, da sempre favorevole a tót cvèl che l’è cultura, la sta portando avanti e, a parte la forzata interruzione dovuta alla pandemia, continua a farlo organizzando nelle serate dei lunedì di marzo una serie di eventi mirati alla salavaguardia de nòstar dialet. Anche quest’anno, come nelle edizioni passate, a darci una mano a noi della Berton ci sono i nostri collaboratori di sempre: l’associazione Friedrich Schürr per la valorizzazione del patrimonio dialettale romagnolo, La Bcc Ravennate, Forlivese e Imolese e il settimanale SettesereQui.

Il 4 marzo una sorta di anticipazione di Musica nelle Aie

I quattro lõn ad Mêrz dell’edizione 2024 inizieranno tutti alle 21 spaccate, con ingresso a pinfate (che vö pu dì che non si paga niente), senza prenotazione dei posti e termineranno più o meno verso le 22.30. Vi raccomando di essere estremamente puntuali, di entrare con i cellulari spenti e passo quindi a darvi alcune indicazioni di massima sul programma delle serate. Iniziamo lunedì 4 marzo con “Alzê la grësta” (il perchè di questo titolo lo saprete la sera stessa), un’ora e mezzo trascorsa fra dò tre ciàcar e tânta musica cun Quinzân e il suo gruppo folk. Sul palco dei Filodrammatici insieme a Pietro Bandini (voce e rullante) saliranno anche Andrea Missiroli (violino), Andrea Sarneri (fisarmonica e tastiera), Damiano Silvagni (contrabbasso) e Marco Vitali (chitarra e voce). Avremo modo di ascoltare brani tradizionali di musica popolare romagnola, musica d’ambiente e canzoni a ballo: un’anticipazione insomma di quel che ci sarà nella prossima Musica nelle aie che si svolgerà il 10-11-12 maggio. Pietro, per la serata de lõn ad Mêrz ci riserva una grossa sorpresa che riguarda proprio la manifestazione primaverile di Castel Raniero. Per il momento non mi ha voluto dire di che cosa si tratti dunque lo potrete sapere proprio quella sera lì.

L’11 marzo il ricordo a Ubaldo Galli

E’ sgónd lõn, 11 marzo, sarà interamente dedicato a uno dei più grandi dicitori di Romagna, Ubaldo Galli, romagnolo tutto d’un pezzo che definire s-cet è dir poco, di Castel Bolognese. Ho avuto la fortuna di incontrarlo diverse volte negli anni ‘80 quando, insieme a Giuliano Bettoli, partecipavo ai trebbi in cui il dialetto la faceva da padrone e ogni volta restavo sbalordito per la foga e la forza del suo saper raccontare. Ubaldo con la schiettezza del suo dialetto riusciva a dar voce a fatti e a personaggi, ricreando un’incredibile realtà della Romagna di un tempo. Al suo essere gigante, nel fisico e nella parola, Ubaldo aggiungeva una commovente sensibilità, condita a volte da un filo di autoironia, che traspare anche nelle poesie che ci ha lasciato. Lo ricorderemo con la proiezione di un documentario, a cura dell’amico Francesco Minarini, introdotto dal dottor Paolo Grandi (storico di Castel Bolognese) e con la lettura di alcune poesie (a cura degli attori della Filodrammatica Bertòn).

Il 18 marzo superstizioni e tradizioni con Mario Gurioli e Alfonso Nadiani

Il 18 marzo, e’ terz lõn, ci saremo sottoscritto e l’amico, socio di tante avventure teatrali, Alfonso Nadiani, par na ciacarêda sulle usanze di Romagna int i mis d’mêrz, d’abril e un po’ piò in là. Parleremo di lavori, usanze, tradizioni, superstizioni, citando modi di dire, proverbi e, oltre a confrontarci fra di noi, stimoleremo il pubblico a intervenire per esprimere le proprie curiosità o esperienze.

Il 25 marzo serata con Vittorio Bonetti, Carla Fabbri e Nadia Galli

Il 25 marzo, ultimo lõn, la serata sarà gestita dalla Schürr e avrà in programma un recital teatrale dal titolo “Sotto il segno di Venere: l’azdóra”, condotto da Carla Fabbri e Nadia Galli (rispettivamente presidente e segretaria della associazione Schürr) con intermezzi musicali di quel bravo artista che è Vittorio Bonetti. Quest’ultimo impegnativo tuffo nella romagnolità della nostra terra concluderà la decima edizione dei lõn ad Mêrz, al teatro dei Filodrammatici Luigi Antonio Mazzoni in viale Stradone 7, a cui siete tutti caldamente invitati.

Mario Gurioli