Scrivere di cultura e persone Rom suscita spesso dibattiti polarizzanti e divisivi tra i lettori. Ecco allora che un primo passo per generare un dibattito costruttivo è quello di non fermarsi alla superficialità ma conoscere e dare un volto a nomi, persone, progetti andati a buon fine e altri che vanno messi in discussione. Per approfondire questo tema abbiamo intervistato Andrea Caccia, coordinatore area servizi sociali della cooperativa Villaggio Globale che cura, a Faenza, la Settimana per la promozione della cultura Rom e Sinti.

Caccia, come è nata questa serie di appuntamenti a Faenza?

Le iniziative nascono dalla curiosità verso le culture e le persone Rom, che nel nostro territorio sono tante e di cui si sa poco. Pensiamo sia importante saperne di più, per contribuire al superamento di stereotipi e rendere più efficaci gli interventi di inserimento sociale, che a Faenza sono significativi, da anni, grazie all’Amministrazione Comunale e al Tavolo Rom. È stato possibile organizzare la Settimana grazie al contributo economico di Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali.

Quali temi verranno approfonditi?

Con le iniziative pubbliche, e in particolare i film e la mostra fotografica di Corelli, vogliamo ribadire che non esiste una popolazione Rom, ma tante persone Rom ciascuna diversa dalle altre. I giovani, in particolare quando hanno potuto usufruire di politiche di inserimento, sono persone a cavallo di almeno due tipi di mentalità e di cultura, capaci di attingere da entrambe, di mettere in discussione gli stili di vita delle proprie famiglie ma anche quello più diffuso in Italia. Sono quindi persone interessanti, originali, che possono insegnarci.

Da quanto tempo vi occupate dell’inclusione Rom?

Villaggio Globale è nato nel 1999 e tra i suoi obiettivi c’è sempre stata la promozione della parità di diritti e doveri, e la promozione dei diritti umani e delle pari opportunità. Per questo abbiamo sempre lavorato molto nelle scuole, è da lì che può nascere una cultura del rispetto tra persone, della valorizzazione delle differenze e dello stare bene insieme. A Faenza però nell’ambito delle politiche di inclusione dei Rom fino ad ora non avevamo mai operato. Per questo abbiamo proposto questa piccola iniziativa a chi invece se ne occupa da tempo: l’amministrazione comunale, che ci ha concesso il patrocinio, Acer Ravenna e il Tavolo Rom, con il quale abbiamo concordato le iniziative.

Quali sono i pregiudizi ancora da superare?

Sono tanti e molto radicati, da secoli. Mentre è molto meno diffusa la possibilità di saperne di più per chi è curioso. Noi vogliamo stimolare questa curiosità e dare l’opportunità alle persone di conoscere delle storie, di altre persone. Come dicevo prima, la prima cosa che vorremmo dire è che ogni persona è diversa e peculiare. Come non basta definire una persona dicendo “è italiana”, così vale per i rom. Siamo tutti molto più complessi e particolari.

Diversi incontri riguardano il mondo della formazione e dell’educazione.

Ci sono due incontri per insegnanti ed operatori sociali. Chi lavora in questi contesti ha sempre bisogno di formazione e aggiornamento, di confrontarsi con altre esperienze. Per questo abbiamo invitato da Milano Giulia di Rocco (avvocata e mediatrice culturale) per parlare del tema dell’inserimento scolastico e del ruolo della donna nella famiglia, sempre fondamentale. E da Torino Giorgio Bezzecchi (Docente universitario di cultura romanì e mediatore culturale) sulla cultura Rom e Sinti in generale e legata al nostro territorio.
Il mondo dei media gioca un ruolo importante e di responsabilità per quanto riguarda la diffusione di stereotipi o pregiudizi.

Che cosa vi sentite di dire in questo ambito?

Solo che dobbiamo tutti fidarci di media e giornalisti seri, capaci di approfondire le notizie, di misurare il linguaggio e di dare voce a tutti i punti di vista. Che non dovremmo avere fretta di definirci un’opinione su tutto, prendendoci con calma la possibilità di approfondire, e anche sentire pareri diversi. E che spero che anche nel locale si possa dare voce, per esempio, a una persona Rom… magari incontrata durante questa settimana di iniziative.


Samuele Marchi