Si è tenuta recentemente l’assemblea dei soci di Coldiretti di Modigliana e Tredozio. L’incontro, molto partecipato, ha permesso la condivisione e il confronto sui problemi delle aziende agricole dovute anche alla situazione di ricostruzione per i danni ingenti subiti a seguito delle frane di maggio 2023. Presenti il direttore di Coldiretti Forlì-Cesena Alessandro Corsini, il vicepresidente Andrea Ferrini e il segretario di zona Francesco Pini.

Assemblea per i soci di Coldiretti di Modigliana e Tredozio: si è parlato dei danni da alluvione e dei ristori


Nel suo intervento Ferrini ha condiviso la sua esperienza durante la manifestazione tenutasi lunedì a Bruxelles, dove Coldiretti si è schierata a difesa degli agricoltori italiani ed europei.
Si è poi parlato dei danni causati dalla recente alluvione, i ristori previsti e la gestione delle pratiche relative alle richieste di risarcimento, visti i danni ingenti a seguito delle frane. Il sindaco Jader Dardi, presente, ha commentato: «È emersa la difficoltà riscontrata nella presentazione delle domande che mi auguro possa essere risolta con le modifiche e le integrazioni previste nelle ordinanze emesse dalla struttura del Commissario per la ricostruzione».
Marco Giovannini, responsabile Caa di Impresa Verde Romagna, ha poi fornito dettagli sui bandi della Regione Emilia Romagna, riservati alle aziende agricole, aperti alla data attuale.

Manuele Malavolti: “Danni da alluvione, raccolti scarsi, prezzi al produttore non soddisfacenti”


L’azienda agricola diretta dalla famiglia Malavolti, nata nel 2014 con l’acquisizione e il subentro in una storica azienda del territorio, conta venti ettari di terreni coltivabili situati nelle verdi colline romagnole, in direzione Tredozio. Abbiamo intervistato il giovane agricoltore modiglianese Manuele Malavolti.

Malavolti, come sta andando l’attività quest’anno?

Quest’anno l’agricoltura sta sperimentando grandi difficoltà.
In Romagna nel 2023 siamo stati doppiamente colpiti. Con l’alluvione da maggio 2023 a oggi abbiamo avuto solo costi a carico dell’azienda per le molte perizie e documentazioni richieste per poter presentare le domande di rimborso, ma gli aiuti a compilare le domande sono pochi. Nel 2023 i raccolti di frutta, scalogno, olive, cereali, foraggio sono stati molto scarsi e i ristori per i raccolti non ci sono ancora stati dati, anche se ci hanno chiesto le relative imposte. Per ricostruire e sistemare i terreni danneggiati dall’alluvione, io e la mia famiglia abbiamo impiegato nove-dieci mesi di duro lavoro e nessuno ci ha aiutato.
La situazione dei prezzi in agricoltura non è soddisfacente. I nostri prodotti sono remunerati troppo poco e si fatica a vivere con la loro vendita. Io e altri giovani agricoltori indipendenti non vogliamo vivere di sovvenzioni.
Le istituzioni e i sindacati dovrebbero consentire e tutelare i prezzi dei prodotti italiani nei vari mercati.
Ma nel mercato di oggi sono disponibili troppi prodotti che provengono dall’estero e non seguono le regole italiane e nemmeno quelle europee dell’agricoltura. Sono di qualità inferiore e venduti a prezzi molto bassi e i consumatori italiani scelgono in base alle proprie disponibilità economiche, non in base alla qualità, quindi tutto concorre a svantaggio del sistema dell’agricoltura italiana. Per i consumatori conta solo il prezzo e per la politica, i problemi legati all’agricoltura sono marginali, visto che solo il 2 – 3 per cento dei lavoratori italiani sono addetti all’agricoltura, ma quel 2-3 per cento sfama il 100 per cento della popolazione italiana. La politica dovrebbe appoggiare di più gli agricoltori.

Avete avuto problemi a reperire concimi e pezzi di ricambio?

Ultimamente i costi per pezzi di ricambio, concimi e carburante sono un po’ scesi. Negli ultimi due anni erano triplicati… Ma se i prezzi dei prodotti continuano a essere così bassi non riusciamo a coprire le spese di produzione. Noi agricoltori vorremmo pagare le tasse come le altre categorie ma non possiamo farlo perché ci troviamo in situazione di grandissimo disagio.
In più c’è stata l’alluvione che ci ha causato danni…

Come vedi il futuro del tuo lavoro?

Bisognerebbe restituire dignità a chi coltiva la terra. Essere agricoltori non è solo un lavoro, comporta anche mantenere il territorio, custodire l’ambiente, rapporti con gli altri agricoltori. Non è solo riuscire a portare il pane e da mangiare in tavola, è la lotta per rimanere sul territorio, avere un buon rapporto con l’ambiente. Non è interesse dell’agricoltore usare fitofarmaci se non è necessario, anche perché meno se ne usano più l’ambiente rimane sano e meno si spende. La battaglia dell’agricoltura adesso non è più quella del singolo agricoltore, è quella di una comunità di agricoltori ancorata al proprio territorio, territorio che ama profondamente.
E si cerca di fare rete per riuscire a rimanere.

a cura di Roberta Tomba