La comunità ha risposto presente. In centinaia, tanti giovani ma non solo, hanno partecipato alla primo incontro del corso Chiesa, famiglia educante a cura del Servizio tutela minori della Diocesi di Faenza-Modigliana e dedicato, in particolare, a educatori e formatori dei campi estivi per giovani. Relatore del primo appuntamento è stato il vicario generale, don Michele Morandi, che ha presentato uno dei temi centrali: La Chiesa, che cos’è e cosa vuol dire servirla. «Tutti dobbiamo avere una formazione educativa nella Chiesa, perché ognuno di noi deve testimoniare il suo sì – ha esordito don Michele -. Dobbiamo sentire la responsabilità del nostro ruolo di educatori e prenderci realmente sulle spalle coloro che ci sono stati affidati. La responsabilità è tanta, ma altrettanto grande è la gioia che dà questo nostro servizio. Dobbiamo sempre porci la domanda: voglio essere educatore alla maniera di Gesù? Lo faccio perché voglio essere protagonista io del mio campo estivo, in maniera egoistica, o so dare spazio a loro, ai miei ragazzi, e alla loro crescita?». Al centro ci devono infatti essere sempre loro, e proprio per questo bisogna stare attenti al riproporre ogni anno il medesimo campo, con le medesime attività… il “si è fatto sempre così”, perché quando facciamo questo stiamo facendo un campo per noi, non per coloro che ci sono stati affidati.

“Si va dove il Signore ci manda”

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Da qui è partita la riflessione su cosa significa servire nella Chiesa. Uno dei testi presi in esame è la Lumen Gentium, documento del Concilio Vaticano II. «Cristo è infatti luce delle genti e la Chiesa riflette la luce di Dio: la Chiesa non è infatti un’invenzione dell’uomo, ma frutto dell’Amore di Dio che con essa, vuole rendere partecipi tutti gli uomini. Non diciamo infatti ’Nel mio nome’ ma ’Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo’». E anche quando siamo con i ragazzi, lo siamo perché siamo stati chiamati e lo facciamo «nel Suo nome».

Usando un’espressione di Benedetto XVI, «la Chiesa è la famiglia di Dio nel mondo», ed è quando la Chiesa sa essere famiglia che diventa attrattiva. In questa comunità, tutti siamo corresponsabili della missione di portare Cristo nel mondo. «La vocazione è questo, si va dove il Signore ci manda» e ognuno la vive come presbitero, come diacono, come famiglia. Il secondo incontro del percorso è stato con don Federico Badiali su Antropologia: l’uomo e la donna nel progetto di Dio, mentre il prossimo incontro sarà il 28 febbraio con Elementi di pedagogia di Martina Tarlazzi.

Qui è possibile riascoltare la registrazione dell’incontro.

Samuele Marchi