Il Mercoledì delle Ceneri l’ho sempre vissuto in qualche modo come un momento di ripartenza, per avvicinarmi un po’ di più al Signore. E da qui la domanda che ci siamo posti io e un’altra catechista della parrocchia di Cotignola: come avvicinare i bambini e ragazzi del catechismo sempre di più al Signore, partendo da questo Tempo di Quaresima così importante per la nostra fede? Qualche anno fa, dopo svariate ricerche sul web, mi sono imbattuto in un video di una parrocchia della periferia di Roma, nella quale iniziavano proprio il cammino quaresimale insieme ai bambini e ragazzi del catechismo, con una celebrazione di bruciatura dei rami di ulivo benedetti la Domenica delle Palme dell’anno precedente, per ricavarne le Ceneri che si usano durante l’imposizione all’inizio della Quaresima.

Abbiamo così preso contatto con il parroco di quella parrocchia che ci ha inviato il testo di questa semplice celebrazione e, dopo averlo adattato alla nostra realtà, è entrato a far parte del calendario catechistico di ogni anno. Abbiamo tramutato quella che una volta era una pratica svolta “privatamente” dai sacrestani, in una pratica di comunità viva. Sabato scorso infatti, tutti i bambini e ragazzi della varie annate di catechismo, si sono riuniti attorno a un grande braciere all’interno dei corridoi della canonica e, accompagnati dal canto del coro parrocchiale, abbiamo dato il via a questa celebrazione, alla portata di tutti, ma di forte impatto.

bruciatura cotignola

Inizialmente il momento era pensato nel piazzale dell’oratorio, ma poi, a causa della pioggia, abbiamo optato per un luogo più riparato. La celebrazione inizia con la bruciatura dei rametti di ulivo, che ogni bambino porta all’interno del braciere, che poi viene acceso. Si fa una lettura della Parola di Dio e i catechisti leggono una serie di invocazioni rivolte al Signore dove chiediamo la protezione dei bambini e ragazzi. Al termine i catechisti raccolgono le ceneri dal braciere. In conclusione, le volontarie dell’Oratorio, hanno preparato per tutti una gustosa merenda.

Stefano Cassani