La ricchezza nel cuore, la pienezza dentro di sé. Uno sguardo diverso sulle cose che si addentra nel valore profondo che hanno. Non beni materiali ma affetto, studio e fede che danno eternità alla vita. Questo è ciò che Gelli Mae Atendido, classe ’97, si porta dietro dall’esperienza di servizio con Ami (Amici mondo indiviso) in Tanzania. Dalla sede di Fognano, dove Gelli svolge il Servizio civile con diverse attività a sostegno delle missioni dell’Ami – dalle vendite di panettoni e colombe alla realizzazione di guide per i missionari, – al contatto diretto con le realtà missionarie. Dal 25 ottobre al 14 dicembre è stata a Mwanza, nello studentato di Tumaini Leto, dove Ami accoglie ragazze che hanno bisogno di un sostegno per studiare. «Non solo un aiuto economico – ci spiega Gelli, laureanda in Scienze Internazionali e Diplomatiche – ma anche un aiuto spirituale e un sostegno affettivo. Le missionarie sono come delle mamme, un punto di riferimento per le ragazze».

L’Ami gestisce in Tanzania uno studentato femminile che prepara le ragazze alle professioni sanitarie

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Oltre ad accompagnare le studentesse nella loro vita comunitaria tra i compiti anche quello di raccogliere informazioni per le schede di adozione a distanza. Tutto accade in uno spazio, quello dello studentato, in cui la vita ha ritmi diversi. «All’inizio può sembrare che sia imposto un certo modo di convivenza – si vivono insieme spazi e tempi scanditi dalla preghiera – poi però appare chiarissimo come la giornata si carichi di pienezza. Le ragazze pregano con piacere e la preghiera le aiuta veramente. Un occhio esterno potrebbe vederle come persone economicamente svantaggiate, sole sia dal punto di vista morale (perché spesso le famiglie fanno studiare solo i maschi) sia da quello affettivo, ma conoscendole e parlandoci si vede che sono ricchissime. Loro fanno della propria fede e del proprio modo di vivere una ricchezza».

“Ho incontrato ragazze come me, con il loro sogni e le stesse fatiche che abbiamo tutti”

L’Ami in Tanzania si occupa di educazione spirituale e umana anche nell’ex lebbrosario di Kalwande, in un centro per ex malati psichiatrici e per bambini di strada. «Se dovessi pensare a un’immagine che racchiuda questi mesi passati in Africa penserei alla tavola. Il momento della cena e della convivialità è prezioso. Arrivi stanca a fine giornata, ma sei contenta di avere persone con cui condividere il cibo. A tavola realizzi che ti trovi con ragazze come te che vivono al massimo la loro vita. Non ho trovato ragazze bisognose ma ragazze come me con i loro sogni, con la stessa fatica dello studio che abbiamo tutti».

La formazione al centro per dare riscatto sociale

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Proprio lo studio è l’attività centrale: medicina o professioni sanitarie. E spesso è proprio l’università a segnalarle all’Ami, a volte invece l’aiuto è richiesto dalla parrocchia o dalle famiglie stesse. «Mi hanno insegnato che siamo tutti uguali e la situazione economica o familiare non pregiudica. Non ti rende né migliore né peggiore. Come persona vali allo stesso modo. La mia vita è piena, ho tante cose e rischio di perdermi nella superficialità delle piccole cose che riempiono il mio quotidiano. Da quando sono tornata cerco di vivere con un occhio selettivo che mi permetta di trovare l’essenziale nelle cose che mi accadono ogni giorno trovando lì la felicità».

Servizio civile: un anno per aiutare e per crescere

Un’esperienza che fa riflettere: nel donare tempo a qualcuno si riceve un senso profondo delle cose che fanno parte della propria vita. «Vorrei tornarci con persone care per condividere questo bel dono che ho ricevuto che è quello di conoscere ciò che l’Ami sta realizzando lì». Gelli è tornata a Faenza, ma il lavoro continua. Due ragazze tanzaniane hanno anche intrapreso il percorso per entrare a far parte della famiglia missionaria dell’Ami: Recho ha già preso i primi voti davanti al vescovo lo scorso dicembre, Dorice ha iniziato il cammino di discernimento. E nello studentato di Tumaini Leto la vita continua nella sua routine fatta di momenti comuni, tempo di studio, amicizie e litigi, crisi e gioie. Proprio come qui. È vero che l’uguaglianza va costruita, ma è importante scoprire che dentro ognuno di noi c’è già.

Qui è possibile leggere il bando per il Servizio civile 2024 con la Caritas Faenza-Modigliana: 2 posti sono riservati a progetti dell’Ami. Scadenza il 15 febbraio 2024.

Letizia Di Deco