Le scosse di terremoto dello scorso 18 settembre hanno gravemente danneggiato l’edificio della Casa di Riposo a Tredozio. Di qui l’appello degli amministratori per raccogliere i fondi necessari a rimetterla in sesto. Qualche risposta è già arrivata, compreso un contributo da parte del vescovo diocesano, monsignor Mario Toso. Due le parti in cui si articola la casa. Quella antica e storica è stata dichiarata inagibile dai Vigili del fuoco e dai tecnici per cui i 23 ospiti alloggiati si è dovuto ricollocarli a Faenza presso Il Fontanone di viale Stradone, che è gestito dagli operatori della stessa cooperativa che gestisce Tredozio. Nella parte più nuova, invece, sono tuttora alloggiati i rimanenti 18 ospiti dei 41 totali.

La Curia di Faenza-Modigliana ha già predisposto 40mila euro

Venendo alla parte più antica, sotto il profilo dei danneggiamenti anch’essa la si può dividere in due parti. Una prima, classificata molto grave da parte dei tecnici e per la quale un conteggio approssimato porta a 700/800mila euro i fondi necessari al suo recupero; l’altra parte evidenzia danni meno gravi per i quali si prevede una necessità di circa 150/160mila euro. Intervenire qui potrebbe consentire di riportare “a casa” una decina di ospiti. E su questo aspetto i dirigenti si sono già mossi con valutazioni e decisioni. Non è lontano il tempo del cantiere lavori. L’aver diffuso parola sull’esigenza di contributi ha portato in cassa circa 75mila euro. «Sono 40mila quelli che ci sono arrivati grazie alla Curia diocesana, per la sensibilità di monsignor Mario Toso – spiega Luigi Marchi, componente del Consiglio di amministrazione, responsabile dell’operazione, già sindaco del paese e membro della Commissione comunale alla ricostruzione – cui possiamo aggiungere qualche nostro fondo di riserva».

Resta l’interrogativo per quella parte in cui, spese e Iva compresa, non è difficile proiettare un’esigenza che si avvicina al milione di euro. Intanto occorre far risuonare l’esigenza di continuare a chiedere contributi di privati. Su fondi pubblici si ha ragione di credere che al momento sia ben difficile farvi conto, ma anche qui occorrerà continuare a fare sollecitazioni. L’obiettivo resta quello di riportare a casa tutti gli ospiti.

Giulio Donati