Nel centenario della nascita di don Lorenzo Milani, l’Amministrazione comunale di Castel Bolognese – Assessorato alla legalità e alla pace sabato 18 novembre, alle ore 11, ricorderà il sacerdote, maestro e sociologo rivoluzionario in un incontro in biblioteca con l’economista Riccardo Cesari.

Si terrà la presentazione del libro – di recente uscita – in cui si restituisce tutta l’avventura intellettuale e umana del sacerdote di Barbiana.

Dialogando con il giornalista Samuele Marchi, direttore del settimanale diocesano “Il Piccolo”, Cesari presenterà le oltre 600 pagine della biografia in cui tanti passi importanti delle lettere e degli altri scritti di don Milani vengono commentati e comparati con il nostro tempo.

Verrà anche esaminato un aspetto poco conosciuto dell’autore di “Lettera a una professoressa”: il don Lorenzo Milani economista.

Un’occasione per ripercorrere i 44 anni di vita del fondatore della Scuola di Barbiana – nato a Firenze il 27 maggio 1923 – e approfondirne gli aspetti del pensiero e del magistero.

L’Amministrazione comunale porta avanti da tempo iniziative concrete in memoria di don Milani. In particolare, la “Fondazione don Lorenzo Milani” di Barbiana ha realizzato a Barbiana il Percorso della Costituzione.

Lungo il tratto di strada nel bosco che fece don Lorenzo Milani la prima volta che arrivò a Barbiana, sono stati posti 45 grandi pannelli che salgono fino alla famosa scuola. Ogni pannello contiene un articolo della Costituzione Italiana. Nell’insegnamento di don Lorenzo Milani, infatti, la Costituzione era costantemente presente. Dal 2011 l’Amministrazione comunale di Castel Bolognese ha adottato, curandone la conservazione, il pannello che riporta l’articolo 13 della Costituzione: “La libertà personale è inviolabile”.

La vicesindaca Ester Ricci Maccarini, promotrice come consigliera nel 2011 del progetto “Uno sguardo alla nostra Costituzione” che portò all’adozione del citato art 13, ricorda Don Milani con le parole del presidente Mattarella: “un grande testimone, coerente e scomodo per la comunità civile e per quella religiosa del suo tempo. Un grande battistrada di una cultura che ha combattuto il privilegio e l’emarginazione, che ha inteso la conoscenza non soltanto come diritto di tutti ma anche come strumento per il pieno sviluppo della personalità umana”.